Napoli al passo, crollo Inter

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JoveticLa manovra di avvicinamento del Napoli alla capolista non è riuscita, anzi si è fermata al palo. Quello colpito da Hamsik alla mezz’ora del secondo tempo della gara finita senza reti allo stadio San Paolo contro la Sampdoria e disputata su un campo in stato vergognoso. La squadra di Mazzarri resta a -4 dalla Juventus e il suo stato di salute preoccupa perché Cavani ha smarrito la via del gol e buon per i partenopei aver trovato in due occasioni Behrami al punto giusto nel momento giusto, prima per respingere sulla linea di porta un colpo di testa di Costa e poi per anticipare in extremis Icardi che puntava a rete. De Sanctis ha fatto la sua parte, bloccando i tentativi dei doriani; poco o nulla hanno fatto gli attaccanti azzurri se si esclude un tiro di Insigne nella ripresa bloccato da Romero. L’impressione è che la mazzata subita in Europa League non sia stata assorbita e la squadra, nonostante l’innesto di Armero, non riesce ad essere efficace come in precedenza nella fase offensiva. Né l’ambiente sembra in grado di aiutare, se si pensa che Hamsik, sulla strada del ritorno a casa in auto, ha subito una rapina choc con tanto di pistola puntata sulla faccia.

La 25esima giornata segna il crollo dell’Inter sul campo della Fiorentina e della Lazio nel posticipo a Siena. La squadra viola ha vissuto la sua magica serata rifilando uno storico poker grazie alle doppiette di Ljajic e Jovetic. A salvare l’onore dei nerazzurri ci ha pensato Cassano con uno splendido tiro valso il gol della bandiera. Scelte sbagliate quelle di Stramaccioni, al quale la Toscana porta male, visto il precedente di Siena. Il 4-3-3 di Montella ha avuto buon gioco dei nerazzurri schierati con il 4-3-1-2 che ha rilevato tutte le sue debolezze. Nessuno si è salvato, da capitan Zanetti a Nagatomo, ai centrali difensivi Juan Jesus e Ranocchia. Per non parlare di Guarin e Cambiasso. Quanto a Huzmanovic e Kovacic, si direbbe non pervenuti. In casa viola Jovetic è la stella, forse la sua migliore partita da quando è alla Fiorentina, Aquilani ha dimostrato di essere in crescita e Pizarro un maestro di geometrie, Quadrado e Ljalic inarrestabili cursori. Questa Fiorentina potrà dire la sua nella corsa all’Europa che conta, mentre in casa Inter è facile intuire che siano iniziati i processi, quantunque la squadra resti in corsa per il terzo posto. La Lazio, infatti, cede di schianto a Siena, dove l’eroe di serata il nuovo acquisto Emeghara, svizzero-nigeriano autore di quattro reti in tre partite. Per lui una doppietta intervallata dal gol di Rosina. La squadra di Petkovic paga la stanchezza psicofisica della trasferta europea in Germania, ma al Siena va dato atto di aver cambiato marcia e essersi rimessa in corsa per inseguire la salvezza.

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La migliore reazione di giornata è del Cagliari che, a dispetto del terremoto provocato dall’arresto del presidente Cellino per le vicende legate allo stadio Is Arenas, è andato a vincere a Pescara in una partita fondamentale per la salvezza. Ha deciso una doppietta di Sau, attaccante sul quale i sardi avrebbero dovuto scommettere prima. Il Torino prenota il biglietto sul treno della tranquillità battendo in casa l’Atalanta alla quale aveva rifilato cinque reti all’andata a Bergamo. Dopo il vantaggio siglato da Cerci sotto gli occhi del ct Prandelli e il pareggio momentaneo su rigore di Denis, ha deciso un gol di Birsa a 3’ dal termine. Ma i granata di Ventura hanno meritato la vittoria, mentre l’Atalanta praticamente non ha mai tirato in porta e resta distanziata dalla zona retrocessione per effetto di risultati favorevoli. Il Palermo stava per festeggiare la prima vittoria in trasferta ma si è dovuto accontentare del pari al Bentegodi contro il Chievo. La cura Ballardini fa bene al Genoa che con un Kukca incontenibile batte l’Udinese, colpevole di aver fallito nel finale il gol del possibile pareggio a Marassi. Il Catania di Maran batte il Bologna con un gol di Almiron e supera in classifica la Roma proponendosi a ridotto della zona Europa League. Per la squadra etnea il traguardo salvezza può dirsi già raggiunto e c’è pure tempo per sognare in grande.