Olimpico senza vinti né vincitori

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totti_thumb_bigRoma e Lazio provano in tutti  i modi a superarsi, ma nel gioco di forza reciproco, complici errori clamorosi e bravura dei portieri (Marchetti in particolare), vince l’equilibrio. Il derby capitolino finisce 1-1 e non modifica sostanzialmente la situazione delle due squadre, con i biancocelesti inesorabilmente lontani dalla zona Champions, dove si trovavano prima di perdere per infortunio Klose che ritrova il campo nel match dell’Olimpico, e i giallorossi che inseguono la Europa League, vetrina richiesta dal presidente Pallotta e che meriterebbe senza dubbio Francesco Totti. Il capitano della Roma pareggia nella ripresa il gol di Hernanes che dopo un quarto d’ora di gioco fa esplodere gli incubi ai tifosi della curva sud infilando di potenza e precisione il pallone all’incrocio dei pali. Il numero 10 giallorosso non è da meno quando trasforma il calcio di rigore concesso per fallo in area di Hernanes su Pjanic, perché il rasoterra dagli undici metri è angolato e preciso nell’angolo destro dove Marchetti, nonostante l’intuizione, non può arrivare. E Marchetti è uno che i rigori li para eccome. Hernanes potrebbe affossare la Roma nel primo tempo quando l’arbitro Mazzoleni di Bergamo punisce un intervento scomposto con il braccio di Castan che interrompe la traiettoria del pallone. Il profeta laziale va sul dischetto e spiazza nettamente Stekelenburg, ma il suo tiro si perde a lato. Il resto della partita vive in gran parte sul duello tra Marchetti e Francesco Totti, che con 9 reti segnate nei derby con la Lazio tocca un altro prima affiancando Da Costa e Del Vecchio e arriva a 227 reti in A. Il portiere laziale vola verso la fine del primo tempo per deviare un siluro del capitano giallorosso, che nella ripresa lo impegna altre due volte su calci di punizione dalla distanza. In una di queste occasioni respinge prima la botta da trenta metri, poi si oppone alla ribattuta ravvicinata di Florenzi che ci riprova ma non centra la porta. Ancora più clamoroso quando Totti effettua un cross che scavalca Marchetti ma Lamela tutto solo colpisce il pallone con la fronte mandando alto sulla traversa. C’è da dire che nella seconda parte della ripresa la Lazio può far poco perché costretta a giocare in dieci dopo l’espulsione per doppia ammonizione di Biava. Nella Roma le note positive sono da ascrivere ancora una volta a Francesco Totti (32 derby disputati: nessun romanista come lui) e anche al portiere Stekelenburg, chiamato a superlavoro dopo il gol di Hernanes che galvanizza la Lazio, pericolosamente al tiro con Candreva, Lulic e Cana. Nella Lazio conferme da Candreva e Marchetti, mentre Hernanes fa la storia del derby una volta nel bene e due volte nel male. Una pagina di cronaca vergognosa viene scritta fuori dallo stadio, prima della partita, fatta di scontri con la polizia e punte di coltello. Incidenti che fanno da corollario a ogni derby capitolino. Occorre fare qualcosa, per il bene di tutti e per amore del calcio. Probabilmente non vedremo più questa partita giocata di sera. Tanto fascino sotto i riflettori, tanta violenza riservata sulla strada della passione.

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