Serie A, ultimo minuto

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Domenica speciale per la Juventus che vince il confronto con il Milan e sigilla in pratica il suo secondo scudetto consecutivo, riaprendo nel contempo la lotta per il terzo posto utile alla partecipazione alla prossima Champions. C’è ancora il nome di Vidal nel tabellino della gara disputata allo Juventus Stadium. L’episodio che decide la gara cade al 12’ della ripresa, dopo un primo tempo equilibrato, quando Amelia (subentrato dopo 15’ ad Abbiati fattosi male al polpaccio destro per deviare un insidioso calcio di punizione di Pirlo) atterra Asamoah e provoca il calcio di rigore che Vidal trasforma piazzando il pallone all’incrocio dei pali. Gara giocata a ritmo alto, ma con poche conclusioni perchè le due squadre fanno grande pressing sui portatori di palla e chiudono gli spazi. Vince la tattica di Conte che, di fronte al 4-3-3 di Allegri senza Balotelli, propone uno schiemento con Vucinic unica punta e possibilità di operare inserimenti. Uno di questi è valso il calcio di rigore decisivo. Ora la Juventus vanta 11 punti di vantaggio sul Napoli e gliene mancano quattro per festeggiare il tricolore. A sua volta il Napoli ha portato a sette punti il margine sul Milan, incalzato a una lunghezza dalla Fiorentina.

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Mai dire mai sui campi di calcio. Ne sanno qualcosa proprio Napoli e Fiorentina, che trovano il gol della vittoria allo scadere, e il Palermo, che si salva a Catania addirittura all’ultimo secondo. La squadra partenopea difende il secondo posto alle spalle della Juventus, i viola alitano sul collo del Milan e lanciano la corsa per il terzo posto. I rosanero riescono a restare attaccati al treno salvezza anche grazie alla sconfitta casalinga del Siena e al mezzo passo falso del Genoa, bloccato sul pareggio dall’Atalanta. L’Udinese si rimette in gioco per un posto in Europa battendo e appaiando la Lazio grazie a un gol dell’eterno Di Natale. Una Inter sprecona e inconcludente rischia di finire alla mercè del Parma, poi esce vittoriosa con un gol di Rocchi. La Roma si fa fermare sul pareggio dall’ormai retrocesso Pescara, compromettendo la rincorsa a Milan e Fiorentina, e per Totti continua la maledizione del gol contro gli abruzzesi. Il Bologna divide la posta con la Sampdoria, in compenso Gilardino segna il gol n. 3.000 nella storia del clun in serie A.

Gare avvincenti quelle disputate a Napoli e Firenze. La squadra di Mazzarri insegue il Cagliari, in vantaggio con uno splendido gol di Ibarbo, riuscendo a ribaltare il risultato nei primo 20’ della ripresa, grazie a un autogol di Astori (convalidato dopo consultazione con guardalinee che aveva segnalato un fuorigioco e il giudice di porta) e un tocco vincente di Cavani. Un tiro a giro di Sau all’incrocio dei pali rimette il risultato in parità, Insigne gonfia la rete al 94’ complice una deviazione del cagliaritano Perico mandando in visibilio il San Paolo. La Fiorentina si ritrova in vantaggio di tre reti al 33’ del primo tempo, grazie a un lezioso cucchiaio di Cuadrado al portiere torinista Gillet, un colpo di testa sotto misura di Aquilani e un calcio di punizione di Ljalic con pallone all’incrocio dei pali. La squadra di Ventura dimostra di avere sette vite come i gatti e, complice l’atteggiamento dei viola, risale gradualmente la china. Barreto accorcia prima dell’intervallo, Santana riapre la partita e Cerci subito dopo la mezz’ora della ripresa fa un capolavoro superando il portiere Viviano sul palo più lontano. Manca un po’ di più al 90’ quando Romulo irrompe in area granata e segna il 4-3 ma è come se fosse un gol in zona Cesarini. Dell’Inter c’è poco da raccontare se non che, dopo un paio di clamorosi occasioni fallite dai nerazzurri nelle battute iniziali, il Parma di Donadoni avrebbe potuto portare a casa i tre punti che tengono a galla Stramaccioni. Nei pronostici la Roma avrebbe dovuto fare un sol boccone del Pescara, ultimo e ormai retrocesso. Invece i giallorossi si fanno male da soli, prendendo gol da Caprari, uno del proprio vivaio, agguantando il pareggio con Destro e fallendo due clamorose occasioni davanti alla rete con De Rossi, mai a segno in campionato quest’anno. Per non dire di Totti, che non riesce a sbloccarsi quando di fronte c’è il Pescara. Ora per la qualificazione all’Europa League c’è un concorrente in più, l’Udinese di Guidolin che torna splendente e contende la qualificazione a Inter, Roma e Lazio. Per la salvezza, ormai in posizione compromessa il Pescara, è sempre questione a tre per le altre due retrocessioni tra Siena, Palermo e Genoa. Il Chievo punisce il Siena con un gol di Pellissier, il primo del 2013 per l’attaccante altoatesino, mentre il derby siciliano finisce in parità dopo il vantaggio e tante occasioni sprecate dal Catania e il gol insperato qualche secondo prima del triplice fischio con spizzata di Hernanez per Ilicic che scatena l’ira del portiere etneo Andujar, espulso.