Tiro a giro sul campionato. Milan favorito per il tricolore? Occhio alla differenza reti

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di Giambattista Gherardi

Siamo ormai a due terzi di campionato (per l’esattezza è stato disputato il 65% delle partite) e si entra nella fase cruciale della stagione. Le partite giocate, per chi ha fatto en plein, sono 25; Inter, Atalanta, Fiorentina, Torino, Bologna e Venezia hanno un match da recuperare mentre Salernitana e Udinese, oltre a un recupero, devono disputare anche il match fra loro al Friuli, il primo rinviato per Covid. Numeri e “stato dell’arte” sono quindi assolutamente provvisori e per confermarlo basta guardare in testa (il Milan è primo ma l’Inter può scavalcarlo), nella lotta Champions (l’Atalanta è quinta ma virtualmente quarta se vincesse il recupero col Torino), nella lotta per un posto in Europa (la Fiorentina potrebbe affiancare la Lazio, ma attenzione alla Roma) e anche in coda, poiché il Venezia potrebbe lasciare al Cagliari il rovente terz’ultimo posto. Andiamoci piano quindi con le “sentenze” e proviamo ad analizzare uno per uno i “blocchi” che appaiono ormai ben delineati per ciascun traguardo.
In testa la lotta scudetto appare ormai limitata alle milanesi e al Napoli e appare impossibile un rientro in gioco della Juventus, che mai ha vinto uno scontro diretto con le altre quattro di vertice e che dopo l’inizio disastroso è ricorsa al “super mercato” di riparazione per tentare almeno di riagguantare il quarto posto. Il Milan potrebbe godere del vantaggio di non avere impegni europei, ma l’incognita resta rispetto all’organico che davanti a oggi poggia unicamente sulla vena di Leao e che in retroguardia sconta infortuni non banali soprattutto fra i centrali. Al contrario l’Inter (che vincendo il recupero col Bologna si riporterebbe al comando) pare più forte negli effettivi e nel gioco proposto da Simone Inzaghi, ma ha la tara della Champions (il Liverpool potrebbe da subito toglierle il problema…) e la tendenza a “specchiarsi” un poco nella propria superiorità, come avvenuto contro il Milan nel derby. Fra le tante statistiche c’è da evidenziare che i neroazzurri vantano di gran lunga la miglior differenza reti (+35): dalla stagione 1999/2000 per sole quattro volte la squadra Campione d’Italia non ha detenuto questo primato.
Fra i due “litiganti” meneghini (che si ritroveranno anche nella doppia semifinale di Coppa Italia) potrebbe però godere il terzo incomodo (leggi Napoli), oggi a soli due punti dalla vetta e con un organico di livello assoluto, capace di dieci vittorie e due pareggi nelle prime dodici giornate. L’attuale differenza reti è a +29.
Nel fine settimana sulla carta appare più che tranquillo l’impegno del Milan, di scena a Salerno dove fa il suo esordio il nuovo mister Nicola, terza scelta dopo Castori e Colantuono. Per l’Inter l’impegno con il Sassuolo non è da sottovalutare (ma i neroverdi di Dionisi concedono spazi invitanti in retroguardia) e anche il Napoli potrebbe non avere vita facile contro il Cagliari dell’ex Mazzarri, che nel ritorno (e dopo il calciomercato) ha innestato le marce alte.

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Jeremie Boga (Foto Atalanta.it)

Per il quarto posto il confronto a distanza fra Juventus e Atalanta vede i bianconeri di scena nel non facile derby con il Torino di Juric (immaginiamo la carica del mister dopo il ko interno con il Venezia), mentre i neroazzurri di Gasperini alla classica polenta del pranzo domenicale vorrebbero unire (a dispetto di gastronomi e tradizioni toscane) una bella Fiorentina (alla griglia). I viola potrebbero essere una variabile molto insidiosa nella lotta per l’Europa, anche se la cessione di Vlahovic a gioco lungo potrebbe pesare. Basterà il redivivo pistolero Piatek? Occhio anche alla Lazio di Sarri che ha trovato solidità difensiva (e l’Udinese prossima avversaria pare difficile possa scalfirla).
In coda sembra disperata la situazione di Salernitana e Genoa, che pareggiando fra loro nell’ultimo turno hanno certificato le posizioni di coda, mentre mostra vitalità e tasso tecnico migliorato il Cagliari, che dovrebbe vedersela a gioco lungo con il Venezia, forte di un buon impianto di gioco ma altalenante nei risultati. Da tener d’occhio anche il possibile “ritorno agli inferi” di Udinese e Sampdoria e, perché no, la caduta verticale del Bologna che pare aver perso stimoli e che ha conquistato solo 4 punti nelle ultime 9 partite.
Insomma, la “griglia” pare ormai ben delineata, ci attendono tredici giornate senza esclusione di colpi: vedremo chi spiccherà il volo di primavera.