Si chiude con la tradizionale festa di fine anno il 2024 glorioso del ciclismo italiano che si è ritrovato a celebrare i successi olimpici e mondiali a Milano.
L’occasione è stata infatti la diciannovesima edizione di “Giro d’Onore” dove, alla presenza del presidente del CONI Giovanni Malagò e del Sottosegretario allo Sport Regione Lombardia Federica Picchi sono stati premiati i principali protagonisti di questa stagione.
Fra questi non potevano mancare i fratelli Chiara e Simone Consonni che hanno brillato alle Olimpiadi Estive di Parigi 2024 conquistando rispettivamente l’oro nella madison e il bronzo dell’inseguimento a squadre.
La 25enne di Brembate Sopra è salita sul palco insieme alla collega Vittoria Guazzini, mentre il fratello maggiore ha condiviso il momento con Filippo Ganna, Francesco Lamon ed Elia Viviani.
“Il ciclismo italiano ha collezionato record e medaglie in tutte le discipline, rilanciando settori come la pista paralimpica e il quello della velocità. Questi quattro anni, che hanno vissuto il momento più esaltante alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024, sono solo un primo passo – ha spiegato il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni -. C’è ancora tanto da fare, non ci nascondiamo le difficoltà, a cominciare dal rilancio del settore strada professionistico alla realizzazione di impianti che garantiscano la sicurezza nella pratica per aumentare il tesseramento e avvicinare sempre più giovani al nostro sport”.
Per il ciclismo bergamasco presenti anche il 28enne di Sarnico Davide Plebani, la coetanea di Costa Volpino Claudia Cretti e il 27enne di Grassobbio Mirko Testa che hanno rappresentato il movimento paralimpico a cui si è aggiunta la presenza della campionessa mondiale di eliminator Gaia Tormena.
“Il ciclismo ha tante anime e la Federazione Ciclistica le rappresenta tutte, fornendo ad ognuna i mezzi necessari per poter ben figurare in un panorama mondiale sempre più competitivo e nel quale lo sport italiano si attesta al terzo posto assoluto – ha aggiunto Malagò -. Il contributo del ciclismo, in questo scenario è sempre determinante: le è stato in passato e lo è ancora oggi.”