Giro d’Onore, la Federazione Ciclistica Italiana premia i campioni bergamaschi

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di Marco Cangelli
Centotrenta medaglie a livello internazionale e un logo tutto nuovo. È questo il bilancio della Federazione Ciclistica Italiana che ha festeggiato il proprio 2022 nell’affascinante scenario del Castello Visconteo di Cassano d’Adda dove è andata in scena “Giro d’Onore”.

Un appuntamento pieno di sorprese per il mondo del pedale azzurro che ha voluto celebrare i suoi campioni ripercorrendo le istantanee di una stagione carica di emozioni e di successi complice i 51 ori, i 43 argenti e i 36 bronzi ottenuti nelle varie specialità che compongono questo settore.

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Giro d'onore
Simone Consonni

Un importante contributo è stato offerto senza dubbio anche dal movimento bergamasco che ha avuto modo di veder passare in rassegna i propri fuoriclasse capaci di regalare numerose soddisfazioni sia a livello professionistico che giovanile.

Un parterre d’eccezione principalmente legato alla pista che l’ha fatta da padrona sia a livello nazionale che orobico complice i successi mondiali di Martina Fidanza, Chiara Consonni ed Elisa Balsamo a cui si aggiungono i podi iridati e europei di Simone Consonni, Francesca Pellegrini e Davide Plebani.

Giro d'onore
Dagnoni, Ganna e Malagò

Simboli di un gruppo coeso e in grande crescita a cui si aggiunge l’importante contributo delle squadre presenti sul nostro territorio provinciale come la Valcar-Travel & Service, il Team Fratelli Giorgi e il Team Colpack-Ballan dove militano fra gli altri Davide Boscaro, Luca Giami, Daniele Napolitano e Miriam Vece.

Seguendo l’andamento del ciclismo nazionale, importanti soddisfazioni sono giunte anche dalla strada, paraciclismo e fuoristrada con Nicolas Milesi, Chiara Teocchi, Mirko Testa e soprattutto Silvia Persico che con i suoi due bronzi ai Mondiali in linea e di ciclocross ha probabilmente rappresentato l’apice di questa stagione: “Vorrei poter vincere qualcosa di grande in futuro e soprattutto di indossare la maglia iridata – ha spiegato la 25enne di Cene -. Speriamo di poterlo fare presto e, chissà, magari già a febbraio nel ciclocross“.

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Francesca Pellegrini

La cerimonia è stata l’occasione per ringraziare tutti gli addetti ai lavori, dai tecnici ai dirigenti passando per i meccanici e gli organizzatori, ma anche per fare il punto sul percorso verso Parigi 2024 e per presentare il nuovo simbolo della Federazione, scelto fra oltre 500 proposte arrivate da tutto il globo e disegnato da Gianfilippo Bonazzoli.

Pensavamo di aver già fatto molto nel 2021 raggiungendo quota 97 medaglie, ma quest’anno ci siamo superati andando a podio anche in settori in cui ad ora eravamo a secco come nel ciclismo indoor – ha sottolineato il presidente federale Cordiano Dagnoni -. Dobbiamo prepararci ad affrontare l’anno preolimpico con grande attenzione, anche perché durante quel periodo è necessario compiere ricerche e sviluppo per arrivar pronti all’appuntamento a cinque cerchi. Siamo pronti ad investire anche perché sinora l’ente è stato gestito in maniera impeccabile e anche i dati ce lo dimostrano con la crescita di tesserati e società che ci consentono di esser fra le federazioni più virtuose“.

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Teocchi e Persico

I successi e i podi non sono passati inosservati nemmeno agli occhi del presidente del Coni Giovanni Malagò il quale ha però voluto soffermarsi sulle numerose questioni che stanno interessando il mondo della bicicletta, dalla sicurezza sulla strada alla realizzazione di velodromi senza dimenticare lo sport nelle scuole.

Aspetti che a lungo andare potrebbero inficiare sui risultati di una nazione che, come confermato dal numero dello sport italiano, sa competere con superpotenze mondiali come Stati Uniti e Cina, ma che sa superare legate alla programmazione grazie al grande lavoro di volontari e appassionati.

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Dagnoni presenta il nuovo logo

All’estero spesso ci chiedono come facciamo ad esser primi in Europa. Quali sono le motivazioni che ci portano a ciò ? Esser capaci. Abbiamo tecnici bravi, presidenti, società, comitati, volontari. Questo non è copiabile, all’estero diventano matti. Non capiscono come facciamo ad ottenere questi risultati non partendo dalla scuola – ha spiegato Malagò, chiamato a consegnare a Filippo Ganna il Collare d’Oro del Coni -. Stiamo lavorando al fine di completare l’opera a Spresiano oltre che a portare avanti progetti in Emilia Romagna e Toscana al fine di poter andare ad aggiungersi a Montichiari. Soltanto con quello purtroppo, a causa anche dei suoi problemi, è difficile poter andare avanti“.