di Marco Cangelli
Le pietre del Nord della Francia sembrano adattarsi al meglio alla grinta di Chiara Consonni. La 23enne di Brembate Sopra ha chiuso in nona posizione la Parigi-Roubaix Femmes sfiorando la possibilità di giocarsi il podio all’interno del velodromo “André-Pétrieux”.
La portacolori dell’UAE Team ADQ ha tagliato il traguardo della classica francese con soli dodici secondi di ritardo dalla canadese Alison Jackson (EF Education-TIBCO-SVB), vincitrice a sorpresa al termine di una corsa rocambolesca.
La competizione si è accesa sin dalle prime battute complice una fuga di diciotto atlete promossa da Marta Lach (CERATIZIT-WNT Pro Cycling) attorno al ventesimo chilometro, prontamente seguita da Jackson, Katia Ragusa (Liv Racing TeqFind), Laura Tomasi (UAE Team ADQ), Lisa Klein (Trek – Segafredo), Femke Markus (Team SD Worx), Alice Towers (Canyon//SRAM Racing), Eugénie Duval (FDJ – SUEZ), Daniek Hengeveld (Team DSM), Josie Talbot (Cofidis Women Team), Lisa van Helvoirt (Parkhotel Valkenburg), Julia Borgström (AG Insurance – Soudal Quick-Step), Marie-Morgane le Deunff (Arkéa Pro Cycling Team), Susanne Andersen (Uno-X Pro Cycling Team), Amber Pate (Team Jayco AlUla), Jesse Vandenbulcke (Human Powered Health), Marion Borras (St Michel – Mavic – Auber93) e Marthe Truyen (Fenix-Deceuninck).
In grado di guadagnare un vantaggio massimo di cinque minuti, le battistrada hanno dovuto far i conti con il tentativo di rientro del gruppo guidato dalla britannica Elynor Bäckstedt e dalla campionessa italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo), destinate a lanciare la propria capitana Elisa Longo Borghini.
A provare a far saltare il banco ci ha però pensato la favorita Lotte Kopecky (SD Worx) che ha preso le redini dell’inseguimento nel tratto di Mons-en-Pévèle scremando definitivamente il plotone portandosi dietro Longo Borghini, Lucinda Brand (Trek-Segafredo), Pfeiffer Georgi e Franziska Koch (Team DSM), Elisa Chabbey (Canyon/SRAM), Floortije Mackaij (Movistar), Romy Kasper (AG Insurance) e Chiara Consonni.
Mentre davanti Hengeveld provava l’impresa solitaria, il gruppetto delle favorite ha dovuto fare i conti con un colpo di scena legato alla scivolata di Longo Borghini, tradita dal pavé umido rallentando così le sfidanti.
Una situazione che ha rimescolato le carte e ha consentito alle fuggitive di rientrare su Hengeveld rimanendo davanti in sette con poco più di un minuto di vantaggio sulle avversarie, un distacco che ha consentito a quest’ultime di rimanere al comando nonostante le difficoltà di trovare un accordo.
Chiamate a giocarsi la vittoria allo sprint, le fuggitive hanno dovuto far i conti con la caduta di Femke Markus consentendo ad Alison Jackson di lanciare una volata lunga e imporsi davanti a Katia Ragusa e Marion Borras.
A vincere lo sprint delle inseguitrici ci ha pensato Lotte Kopecky, che si è lasciata alle spalle Chiara Consonni, in grado di rimanere sempre agganciata alle migliori e confermando la propria propensione alle corse del Nord.