Più risorse economiche sul territorio per far ripartire il ciclismo dopo due anni di agonia

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Milano – Il Consiglio Federale della Federazione Ciclistica Italiana, tenutosi a Milano il 20 febbraio, ha gettato le basi per una stagione di crescita in tutti i settori di attività come mai negli scorsi anni. Lo ha fatto, in modo chiaro ed evidente, con l’approvazione del bilancio di previsione per il 2022 che prevede incrementi in diversi capitoli di spesa, a dimostrazione della volontà di rimettere in moto il movimento ciclistico e lasciarsi alle spalle gli anni della pandemia.

“La situazione economico-patrimoniale della Federazione è solida – ha chiarito in Consiglio il segretario generale Marcello Tolu -. Il bilancio consuntivo (che si deve approvare ad aprile e che fotografa la situazione economica finanziaria di una federazione, ndr), in virtù dell’analisi dei conti effettuata fino a oggi chiuderà con un ulteriore utile. Inoltre il Consiglio Federale fin da ora ha deciso di deliberare, in fase di chiusura di esercizio, un aumento del fondo di dotazione di 400.000 euro (+50%), portando il totale a 1,2 milioni. In pratica abbiamo consolidato i conti e rafforzato le disponibilità per poter programmare, per il 2022, un deciso cambio di passo.”

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Dopo due stagioni di grande difficoltà per tutto il mondo sportivo dovuta alla pandemia il bilancio di previsione approvato dal Consiglio Federale domenica è quindi un vero e proprio manifesto programmatico, nel quale si dice chiaramente: “È il momento di ripartire!”. Questi i dati più importati: circa il 70% delle risorse saranno impegnate per l’attività tecnico-sportiva; per ogni settore è previsto un incremento tra il 25% e il 30% delle risorse rispetto al 2021; uno stanziamento a favore dei Comitati Regionali (territorio) aumentato di un terzo (+200.000 euro). Se, però, dal punto vista delle spese in settori strategici l’aumento è stato in media del 25%, per quanto riguarda i ricavi si è voluto indicare valori prudenziali, per non incorrere in errori del passato.

Una fase dei lavori del Consiglio Federale FCI

“Dopo anni di tagli e restrizioni, questo Consiglio, con coraggio e fiducia nel futuro, ha previsto maggiori stanziamenti in tutti i settori tecnico-sportivi – ha dichiarato il presidente Cordiano Dagnoni -. Lo facciamo con responsabilità, consapevoli che manterremo come assunto sempre una solida situazione patrimoniale. Abbiamo fatto un grande sforzo nel 2021, nonostante la pandemia e i tanti impegni, comprese le Olimpiadi e Paralimpiadi. Adesso ci attende un lavoro ancora più impegnativo, che è quello di dare continuità, se non addirittura migliorare i successi del 2021. Non ci tiriamo indietro. Il nostro compito è quello di impegnare nel modo migliore le risorse a disposizione, come è richiesto in questa fase di ripartenza a tutto il Paese”.
La Federazione chiarisce, in risposta ad alcune indiscrezioni uscite sulla stampa, che è totalmente priva di fondamento l’ipotesi di aumento di indennità a favore del presidente della FCI. Non è mai stato preso in considerazione e si ricorda che tale argomento, semmai, non sarebbe di competenza federale, ma rientrerebbe eventualmente all’interno di una modifica del quadro normativo generale dello sport italiano, con particolare riferimento alle Federazioni Sportive Nazionali.

“Rimarcherei l’impronta aziendale che questo consiglio porta avanti – aggiunge il presidente Dagnoni –. Abbiamo stilato un primo rendiconto sull’annata che, stimolati dagli indicatori di Sport e Salute, ci ha portato a rendere più efficiente le attività di gestione ordinaria e sportiva. Stiamo comunque investendo in settori e figure che possono portare a una crescita del sistema federale. L’obiettivo non è solo finalizzato ai risultati agonistici, ma a tutto il sistema: dall’attività di base ai rapporti con le istituzioni, che definirei ottimi. Questi due anni a venire, 2022 e 2023 sono inoltre importanti per la ricerca e lo sviluppo della preparazione olimpica visto che l’ultimo anno sarà di affinamento. Stiamo puntando, inoltre, su settori in cui, al momento, siamo inesistenti come quello della velocità. Un lavoro, coordinato da Marco Villa, di cui si farà carico Ivan Quaranta. In questo caso la pianificazione va ben oltre Parigi. Stiamo lavorando sui giovani e il progetto degli inter-centri pista va in questa direzione”.