Ucciso a Kiev il tecnico della Nazionale di ciclismo ucraina

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Le notizie, dall’Ucraina, rimbalzano in modo drammatico e velocemente. Il circuito mediatico mette in rete una serie di eventi da lasciare sgomenti. Siamo a fare la conta di un’altra vittima del mondo dello sport causata dall’invasione russa in Ucraina. La rivista britannica di ciclismo Cycling Weekling e ripresa da tutti i media internazionali, riporta la notizia della morte di Alexander Kulyk, tecnico della Nazionale di ciclismo ucraina e padre dell’ex campione delle due ruote Andriy Kulyk. Secondo quanto riferito dal magazine, che ha anche contattato il presidente della federazione il 65enne stava partecipando un’operazione militare per evacuare alcune persone dai luoghi più pericolosi della capitale quando è stato vittima di un attacco russo.
“Ieri è stata una giornata tragica per noi a Kiev. Uno dei nostri allenatori, Alexander Kulyk, è stato ucciso in un attacco” le parole del presidente della Federazione ciclistica ucraina, Andriy Grivko, contattato dalla rivista inglese. Si legge ancora: “Era coinvolto in un’operazione militare per aiutare le persone a uscire da luoghi pericolosi. Era un allenatore di lunga data con la federazione e aveva quasi 65 anni. Prima era stato allenatore con l’Unione Sovietica e aveva lavorato con il sistema russo”. Al momento della morte di Kulyk il figlio si stava allenando: “Stiamo cercando di raccogliere informazioni da tutti i nostri istruttori, ma è difficile farlo”, ha fatto sapere a il presidente Grivko.
Il presidente della Federazione ciclistica italiana Cordiano Dagnoni, il Segretario generale Marcello Tolu e tutto il Consiglio federale a nome di tutto il movimento ciclistico italiano esprimono il più profondo cordoglio alla famiglia e alla Federazione ucraina, ribadendo la vicinanza al popolo, agli sportivi e alle istituzioni ucraine, così duramente colpiti in questa bruttissima pagina della storia.

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