Streif: impresa Thaler tra i pali

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Thaler_PatrickTrentasei anni e non sentirli. Sulla neve di Kitzbuehel, università dello sci alpino, Patrick Thaler sale sul podio cinque anno dopo nello slalom. Ancora una volta terzo, ma con pieno merito. Accade perché Marcel Hirscher, fenomeno dello sci austriaco, inforca a metà della seconda e fa felici in un solo colpo Germania, Norvegia e soprattutto Italia che salgono sul podio nello slalom di apertura della tre giorni di competizioni sulla Streif. A gioire per il bottino pieno è Felix Neuretuher, secondo a metà gara, il quale trionfa per la seconda volta (dopo Bormio) negli ultimi tre slalom disputati infliggendo 57 centesimi al campioncino del nord Henrik Kristoffersen. Tuttavia è la squadra azzurra a esultare un’altra volta per l’impresa del carabiniere Patrick Thaler, che continua a stupire battendo record su record. Lui, specialista di razza dei pali stretti, fu capace su questo pendio di lasciare il segno già nel 2009, quando si classificò al terzo posto. Cinque anni dopo, nella stagione in cui sta raccogliendo i frutti di un lavoro lungo addirittura diciassette anni (esordì in Coppa del mondo nel gigante di Shigakogen del marzo 1997), è capace di rimanere a galla in una prima manche difficile da interpretare sotto una fastidiosa nevicata, mentre nella seconda scatena i suoi cavalli, con l’emozione di un brivido finale sull’ultima gobba prima dell’arrivo che tiene tutti col fiato spesso. Ma alla fine rimonta tre posizioni, ottenendo un altro risultato di prestigio da affiancare  al terzo posto di Val d’Isère dello scorso dicembre.

Quest’anno Patrick Thaler ha trovato una continuità strepitosa, con il sesto posto di Levi, il terzo già menzionato di Val d’Isère, l’undicesimo di Bormio, il sesto di Adelboden e il quinto di Wengen. Ora questo terzo posto lo rilancia anche nella classifica di specialità, dove occupa la quinta posizione con 269 punti, ma a soli 4 punti da Mattias Hargin che è terzo, mentre Hirscher è sempre in testa con 340 punti ma Neureuther lo avvicina a 310. La gara degli altri azzurri non è invece altrettanto positiva. Manfred Moelgg, sesto dopo la prima manche, esce nella seconda così come Stefano Gross che era quindicesimo. Cristian Deville, diciannovesimo, perde tre posizioni concludendo ventiduesimo, mentre Giuliano Razzoli, Roberto Nani e Giordano Ronci si sono ritirati nella prima e Riccardo Tonetti non si è qualificato.    

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L’Austria si riscatta nella gara più attesa e prestigiosa: la discesa sulla Streif. Vince Hannes Reichelt che permette al Wunderteam di tornare a dominare la Streif in discesa a otto anni dall’ultimo trionfo di Michael Walchhofer nel 2006. Il 33enne di Salisburgo, reduce dai secondi posti di Beaver Creek, Bormio, Wengen, riusce a battere due campioni come Aksel Lund Svindal e Bode Miller in una gara comunque spettacolare nonostante gli organizzatori siano stati costretti ad escludere la terribile diagonale dell’Hausbergkante per far passare i concorrenti dalla variante prima dello schuss finale. Reichelt mostra grande vena sin dal tratto iniziale e nella seconda parte di gara controlla il veemente ritorno di Svindal, che nella parte alta accumula un discreto margine di ritardo. Per Reichelt si tratta della settima vittoria in carriera, la seconda nella specialità. L’Italia paga una giornata di scarsa vena, eccezion fatta per Christof Innerhofer, autore di una gara di vertice, conclusa con un quinto posto che lascia un margine di rammarico per un piccolo errore nel rettilineo conclusivo quando perde per qualche metro la posizione di massima velocità. Il vicecampione del mondo in carica, che si impose sulla Streif l’anno passato, sta recuperando la condizione solo adesso dopo la botta al polaccio sinistro (ricordo della caduta nelle prove in Val Gardena) e un fastidioso mal di schiena che da qualche settimana lo tormentava.