Giornata perfetta di Ivanisevic

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Grande Sfida - Premiazione1Il croato Goran Ivanisevic si aggiudica La Grande Sfida nel giorno in cui il “suo” Marin Cilic si qualifica al Masters. Battuto in finale Ivan Lendl. Terzo posto per John McEnroe. La gente del Mediolanum Forum di Milano aveva una sensazione: Ivanisevic sarebbe ancora competitivo nel circuito ATP. Magari non a livello di top-100, ma con quel servizio lì, a 220 km/h, potrebbe dire la sua contro tanti giovani. Ed è rimasto in gran forma, senza appesantirsi come è capitato a diversi ex-giocatori. Per questo, la sua vittoria ne “La Grande Sfida 3” era in qualche modo prevedibile, perfetto coronamento alla vittoria del suo allievo Marin Cilic allo Us Open, e terzo successo a Milano dopo i due nel vecchio torneo ATP. Nella finale contro Ivan Lendl, il croato non ha dovuto spingere molto per imporsi con un doppio 6-4. Se si gioca a ritmi molto lenti, il 54enne Ivan può ancora essere letale. Ivanisevic lo sapeva e ha cercato di tenere la più alta intensità possibile. C’è riuscito e si è imposto senza grossi problemi. Per lui è stata una giornata memorabile: ha vinto la Grande Sfida nel giorno in cui Cilic ha centrato la matematica qualificazione per le ATP World Tour Finals di Londra.
Nella finale per il terzo posto, il Mediolanum Forum ha gioito per la vittoria di John McEnroe, forse il più atteso tra i quattro campioni. Dopo l’onorevole resa in semifinale (dovuta a motivi anagrafici più che tecnici…), ha vinto con agio contro Michael Chang, sconfitto con un doppio 6-3 in circa 75 minuti. Paradossalmente, nonostante i 13 anni di differenza (McEnroe ha 55 anni, Chang 42), ha mostrato una migliore condizione fisica. Chang non stava benissimo, era un po’ sofferente alla schiena e ha perso incisività al servizio. Inoltre, ha dovuto giocare diversi rovesci in slice. McEnroe era carico e motivato, mostrando le peculiarità che lo hanno reso famoso: le gag con pubblico e giudice di sedia, pur senza perdere la concentrazione. Al cambio di campo sul 3-2 nel primo set, John ha scaraventato la sua racchetta per terra. Rimbalzando sul Play-It, è finita sul campo di Chang, che l’ha raccolta…e stava per metterla in borsa! Quando McEnroe l’ha reclamata, il buon Michael ha mimato il gesto della racchetta spaccata con una coscia. Rientrati in campo, Mac si è scatenato e ha trovato il break decisivo al termine di un game eccezionale per qualità e spettacolo. Dopo essersi salvato sul 2-3 (cancellando una palla break con un gran dritto in recupero), è passato in vantaggio con alcuni capolavori sotto rete, che hanno scatenato l’entusiasmo suo e del pubblico. Nel secondo set, una volta preso il largo, ha amministrato il vantaggio e ha chiuso senza patemi. E si è preso un’ovazione, facendo arrivare l’applausometro a vette impensabili per gli altri protagonisti. E’ il fascino del Grande Mac.
Grande soddisfazione per gli organizzatori. Gli eventi di Genova e Milano hanno raccolto oltre 13.000 spettatori. In tempi di crisi, far registrare dati di pubblico del genere è un privilegio riservato a pochi.

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