Grazie Sara!

699

errani-640Chi ha provato anche solo a sperare nel miracolo, si è sciolto in un lungo applauso liberatorio per tributare alla nostra Sarita il giusto onore. Quello delle armi, che ha dovuto cedere di fronte alla classe ed alla forza di Serena Williams, ma soprattutto ad un fisico straordinario, minato da un banale infortunio durante l’ottavo gioco. Fa specie ritrovare a fine partita, una ragazza solare come Sara, con il volto rigato dalle lacrime, ma quelle lacrime testimoniano quanto davvero ci tenesse a questa finale, davanti ad un pubblico impagabile, per il quale è voluta rimanere in campo, anche a rischio di aggravare la situazione ( e con il Roland Garros alle porte, non è rischio da poco!). La finale dura in pratica nemmeno il tempo di un primo set (3/6) segnato più da errori e tensione, che da colpi vincenti, poi anche la tirge Serena (fischiata per qualche “come on” decisamente eccessivo…) si limita a giochicchiare contro una avversaria ormai contata in piedi. 7 giochi a zero sono la amara fine di un momento tanto sognato, peccato davvero, perchè probabilmente nessuna come Sara ha saputo conquistare il pubblico e regalare loro emozioni. Lei a cui gli “dei” tennistici non hanno elargito classe sopraffina o fisico da amazzone, ha saputo sopperire a tutto ciò con ferrea volontà e spirito da guerriera. Un parallello con l’alfiere azzurro Fabio Fognini e con certi suoi atteggiamenti non proprio esemplari, lascia aperti molti interrogativi….

Se Serena è la regina, Nole torna re, dedicando la vittoria alla propria Serbia martoriata dall’alluvione. 41esima sfida con Rafa, 19a vittoria (la 4a in finale sulla terra proprio contro il maiorchino), 3a al Foro Italico, costruita o meglio ricostruita dopo un primo set all’insegna degli errori gratuiti (ben 17!). La differenza nel prosieguo dell’incontro la fanno i vincenti, che portano Nole ad agganciare e poi superare di slancio lo spagnolo (4/6 6/3 3-0). Colpo di coda dell’uomo del rosso (3-3), ma nuova accelerazione, questa volta decisiva per il 6/3 finale. Se Rafa ha mostrato qualche (umana) crepa rispetto alla passata stagione, soprattutto sulla terra rossa, di certo Nole può cominciare a pensare come Parigi non sia poi così lontana dalle proprie corde, a patto che il polso che lo ha costretto in pratica al ko di Montecarlo, rimanga solo un brutto ricordo.

forbes

(commento di Luca Polesinanti)