Murray, rivincita in chiave olimpica

573

Anche il Tennis regala emozioni a cinque cerchi. Si sono concluse le performances dei tennisti professionisti che sui campi in erba di Wimbledon hanno giocato uno splendido torneo olimpico, che ha regalato gioie e sensazioni fortissime agli appassionati. Partiamo dal torneo maschile con Andy Murray che ha raggiunto il miglior risultato in carriera, centrando la madaglia d’oro con una prestazione “monstre” che ha spazzato via dal Centrale, Roger Federer ed il suo sogno Olimpico. 6/2 6/1 6/4 in meno di due ore per un risultato sicuramente a sorpresa anche per la facilità con cui lo scozzese in stato di grazia, ha saputo imporsi sul numero 1 del mondo. Dopo l’impresa “storica” della semifinale (4ore e 26 minuti per superare Del Potro 19/17 al terzo set), lo svizzero è apparso svuotato di energie nonostante la grande voglia di concretizzare in oro la probabile ultima partita di singolare sotto la bandiera a cinque cerchi. Rio 2016 appare lontana per chi ha appena passato la soglia dei 30 anni, ma in fondo al “Re” non possiamo impedire di continuare a sognare e di farci sognare. Grande sorpresa anche sul gradino più basso del podio dove Juan Martin Del Potro, si toglie la scimmia della semifinale dalla spalla e regala un bronzo da sogno alla pattuglia olimpica blanco-celeste.7/5 6/4 il punteggio con cui condanna Novak Djokovic alla medaglia di “legno”. Completano il quadro al maschile i gemelli Bryan che confermano il ruolo di strafavoriti nel doppio, aggiudicandosi in due set (6/4 7/6) la sfida finale con la coppia francese Tsonga-Llodra. La Francia si consola, centrando anche il bronzo con Benneteau-Gasquet che si impongono 7/6 6/2 sugli spagnoli Ferrer-Lopez.Nel mondo in rosa, la faccia da copertina è quella di Serena Williams, clamorosamente fuori portata per tutte le avversarie. La finale è il manifesto della superiorità della neo campionessa di Wimbledon 2012. 6/0 6/1 rifilato ad una lottatrice come Maria Sharapova, in un tripudio di aces e colpi vincenti. Il successo nell’ultimo torneo dello Slam le ha riconsegnato quella fiducia nei propri mezzi che unita ad una ritrovata condizione fisica degna di un’atleta del suo calibro, ne ha fatto una autentica macchina invincibile. Così anche nel doppio trascina la sorella Venus all’ennesimo oro (il terzo dopo Sidney e Pechino), con un duplice 6/4 alla coppia ceca Hlavchakova-Hradecka, comunque soddisfatte di uno splendido argento portato a casa dopo un convincente torneo. Per il terzo posto, bronzo alla Azarenka (6/3 6/4) che sconfigge la russa Maria Kirilenko, capace di rifarsi in coppia con la Petrova, nella finale per il terzo gradino del podio (4/6 6/4 6/1 alle americane Huber-Raymond).Chiudiamo con l’ultimo titolo assegnato: nel doppio misto è la Bielorussia ad esultare grazie all’accoppiata Mirnyi-Azarenka (2/6 6/3 10/8) che “rovinano” la Super Sunday dei britannici “costringendo” alla medaglia d’argento Murray-Robson, con lo scozzese sceso in campo a solo un’ora dal trionfo in singolo ed incapace di fornire l’adeguato supporto tecnico –fisico alla diciottenne compagna. Grande in particolare la storia del trentanovenne vice presidente della federazione tennistica bielorussa, che alle soglie del ritiro agonistico conquista un oro che vale una carriera. Bronzo a stelle e strisce con il successo di Raymond-Bryan ai danni della coppia tedesca Lisicki-Kas 6/3 4/6 10/4.( commento di Luca Polesinanti )

forbes