Basket: Il lunedì nero delle “grandi”

639

La 3a giornata si chiude con i botti, anche se l’anno sportivo cestistico è appena agli albori. Cadono  fragorosamente le favorite Siena e Milano, con i toscani che fanno segnare già la terza sconfitta, la seconda consecutiva dopo il pesante ko interno in Eurolega. L’Armani in Eurolega invece ha fatto il proprio dovere imponendosi fra le mura amiche del Forum, ma il viaggio ad Avellino si è concluso con il più inaspettato dei ko, -22 contro una buona squadra, certo, ma che fino ad oggi aveva raccolto 0 punti in classifica. L’ex Giorgio Valli, cucina a puntino le scarpette rosse e dopo aver terminato sotto (18-20) il primo quarto, scatena le proprie stelle. 18 punti per Nikola Dragovic, 16 per Chris Warren (con l’aggiunta di 7 rimbalzi ciascuno), 12 con 7 assist per un “illuminato” Shakur, ma soprattutto i 19 punti conditi da 11 rimbalzi ed una indiscussa leadership di Ebi Ndudi. Il punteggio finale recita 80-58 (con 21 palle perse milanesi) condannando senza appello la Scariolo band ad un ruolo non abituale, con il solo Cook (12 e 3 assist) a guadagnarsi una sufficienza stiracchiata. Se Milano piange, Siena di certo nn ride, anzi. Aveva faticato e parecchio a Reggio Emilia, ora contro una Varese ancora imbattuta in stagione, alza bandiera bianca, cedendo 67-74. Malissimo Brown (4), disarmato Janning (3), non bastano Hackett (20) e Kasun (16) per aiutare coach Banchi a scacciare il fantasma di Pianigiani. Sull’altra sponda, Vitucci predica calma, ma Varese giornata dopo giornata sembra abbandonare il ruolo di “sorpresa”, confermandosi solida realtà costruita sulla base di giocatori come Ere (20) e Green (16 e 8 assist). I lombardi dividono la vetta a punteggio pieno con Sassari e Bologna. La “legge di Diener” non fa sconti a nessuno e così anche Cantù cede agli isolani, sgretolata dall’ultimo capolavoro del regista biancoblu sul filo della sirena. 28 punti combinati a 11 assist per i cugini terribili, mentre destano ottima impressione fra gli ospiti il solito Markoishvili (16) e Jerry Smith (15). Al termine di una sfida così equilibrata la differenza fra le palle perse (13-21) determina chi resta in cima alla classifica. Dopo i tanti viaggi demoralizzanti, lontano dall’Unipol Arena della scorsa stagione, sembra che finalmente coach Finelli abbia trovato la giusta alchimia, per “esportare” la Virtus ad alti livelli. Recalcati fa 800, ma non festeggia con i 2 punti, perchè nel primo tempo furoreggia Gigli (15 e 10 rinmbalzi), nel secondo la mano di Hasbrouck non trema (19 con 5/9 da 3) e la stellina Gadderfors (14) “veleggia” leggera per tutti e 22 i minuti sul parquet. Steele (22) risponde finalmente “presente” alle richieste dei propri tifosi, ma la difesa gialloblu fa acqua soprattutto sul gioco di Pick&roll, lasciandoli senza speranze . Con la vittoria bianconera, unica a brillare fuori casa,  restano ancora al palo, la neo promossa Reggio Emilia (66-77 a Roma) e la rinnovata Cremona di Attilio Caja (78-69 per l’Enel Brindisi). Se agli emiliani risulta “fatale” la combo Goss (15)-Czyz (15) (nonostante un grande Brunner da 20 e 12 rimbalzi), per i lombardi resta “indigesta” la performance di Jonathan Gibson (21) (super Harris ne fa 30, ma non bastano!). Il quadro si chiude con le vittorie casalinghe di Biella (82-65 su Caserta, con Russel a 28 e 4 assist) e Scavolini Pesaro (88-75 su Venezia, Crosariol furoreggia con il 100% dal campo, 18 punti e 7 rimbalzi)
( commento di Luca Polesinanti )

forbes