Turno di campionato “strano” il secondo nella massima serie, stretto come il ripeno di un buon panino, fra l’assaggio di NBA per la coppia “regina” Milano-Siena ed il primo round di Eurolega, che vedrà anche Cantù fra le attrici protagoniste. Non si sono ancora spenti l’eco e le luci della ribalta al Forum, dove per una sera gli appassionati italiani hanno idealmente varcato l’Oceano Atlantico e potuto ammirare le mitiche casacche verdi dei Boston Celtics correre, segnare, schiacciare sul parquet meneghino. Punteggio finale 105-75 per gli uomini di coach Doc Rivers e differenza evidente, soprattutto quando la panchina di Boston ha stretto le maglie difensive e messo in campo la voglia determinata di chi gioca per ottenere un contratto con uno dei team più famosi al mondo. I “campionissimi” come Terry, Garnett e Rondo dopo un breve assaggio della loro classe (vedi primo quarto del funambolico playmaker), si sono accomodati in panchina a tifare ed applaudire le gesta dei meno noti compagni di squadra. Sinceramente ci si aspettava qualcosina di più dalle scarpette rosse, scioltesi dopo un primo quarto giocato quasi alla pari. Chi, come Alessandro Gentile, sembra essere uno dei prossimi prescelti al grande salto, fa vedere sprazzi di grande talento, ma anche di essere molto lontano ancora dagli standard richiesti per entrare in quel mondo dorato dalla porta principale. Poco male, il tempo gioco dalla sua parte. Siena torna dalla “gita” statunitense con due prevedibili sconfitte, ma se nel primo incontro, i San Antonio Spurs appaiono davvero di un’altra pasta, nella seconda sfida all’ex squadra di Lebron James, i Cleveland Cavaliers, la truppa di coach Banchi arriva davvero ad un soffio dall’impresa, per la soddisfazione e l’orgoglio di tutto lo staff tecnico che ora si concentrerà sulla “premiere” di venerdì: in Eurolega arriva l’Alba Berlino ed i 2 punti torneranno ad essere la priorità per i biancoverdi. La serie A presenta partite equilibrate anche nei risultati finali, con Cantù che si guadagna la prima pagina andando ad espugnare nel posticipo domenicale il palaTiziano di Roma 70-84. Non tragga in inganno il divario finale, concretizzatosi solamente negli ultimi 10′, in cui i ragazzi di Andrea Trinchieri hanno concesso la miseria di 14 punti ai padroni di casa, mettendone a segno, di contro, ben 26. Protagonista assoluto, ancora una volta, Alex Tyus che in 24 minuti, uscendo dalla panchina, mette assieme 18 punti con il 100% da 2 (8/8), 2/2 ai tiri liberi, 6 rimbalzi e 1 assist. Una vera e propria sentenza, abbattutasi sui capitolini, dove ancora una volta è Luigi Datome a dover fare pentole e coperchi (24 punti), perdendosi però nei momenti cruciali del match (6 palle perse). Gli ospiti, sfruttano al meglio un sistema pressochè consolidato (17 assist) nonostante le molte facce nuove e capitalizzano anche il buon momento di Pietro Aradori (18 e 2 assist). In testa troviamo quindi la stessa Chebolletta Cantù che raggiunge a punteggio pieno (4), Bologna e Siena. A fare compagnia alle tre sfidanti anche Sassari, che si consolida ai vertici con il colpo esterno a Montegranaro. Anche nelle Marche è l’ultimo quarto a decidere la contesa, dopo la perfetta parità al 30′ (56-56). La Diener-combo (Travis 19+5 assist; Drake 15+4 assist), si rivela ancora letale e condanna alla prima sconfitta la squadra di Carlo Recalcati (79-85), nonostante le superlative prove di Cinciarini (22 e 7 falli subiti) e del giovane ferrarese Valerio Mazzola (20, 8 rimbalzi, 3 assist). Chi invece non vuole proprio conoscerla la sconfitta è la Varese di Vitucci, che con il punteggio di 91-83 supera il collega Giorgio Valli sulla panchina di Avellino e fa 13! (striscia aperta dalla pre-season senza sconfitte). Il tridente dei sogni ha i volti di Dunston (18), Ere (15) e Polonara (17 con 6 recuperi). Per l’impresa degli irpini non sono sufficienti i 14 punti + 3 assist di un ispirato Shakur e i 18 punti+13 rimbalzi (con 29 di valutazione complessiva) di un monumentale Dragovic. Completano il quadro, la soffertissima vittoria dell’Umana Venezia sulla neo-promossa Reggio Emilia (60-58), che già aveva fatto sudare non poco la Montepaschi Siena (Young 10; Andrea Cinciarini 15) e la prima affermazione della JuveCaserta di Stefano Sacripanti che batte 63-60 la Cremona di Attilio Caja, incapace di smuoversi da quota 0. Vittoria ancora una volta in volata, decisa da un ultimo quarto tutto nervi (13-8 Caserta il finale). Bene fra i padroni di casa la coppia Jonusas (14 e 3 assist)- Akindele (6 +11 rimbalzi), mentre gli ospiti si affidano inutilmente a Harris (14) e ad un ritrovato Luca Vitali (13 in 19 minuti).
( commento di Luca Polesinanti )