Basket SuperCoppa Italiana: Cantù sale, Siena scende.

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E’ il primo successo dell’era “Cremascoli”, la vulcanica presidentessa con in testa la meravigliosa idea di riportare Cantù nel gotha del basket italiano. E’ la vittoria di Andrea Trinchieri, che dopo una stepitosa stagione 2010-11, era uscito un po’ con le ossa rotte da quella 2011-12, dopo una Eurolega da protagonista, ma sfortunato ed una serie play-off, malamente gettata alle ortiche contro Pesaro. Si era parlato dei tanti infortuni, della malasorte, ma si era anche insinuato il sospetto di una “bella creatura” perennemente incompiuta. Dall’altra parte, lo sconfitto, Ferdinando Minucci, che dopo anni di dominio assoluto ha dovuto fare i conti con le “casse”, le spese folli ed un gruppo storico, sfaldadosi per motivi differenti (età, nuovi stimoli, denaro). Ora con al timone il nuovo condottiero Luca Banchi, ingoia per la prima volta dopo tanti successi, il boccone amaro e spera in cuor suo che l’amalgama del suo nuovo team, possa presto prendere una forma ben più convincente di quella vista sul parquet del Pala105 di Rimini. Sulla palla a due, agli ordini del trio Cicoria- Paternicò- Chiari, i quintetti presentano tantissime novità rispetto a quelli visti nel Giugno scorso. I Campioni d’Italia presentano il solo Moss, come trade-union con chi ha alzato l’ultimo trofeo ed i nuovi arrivati sono Bobby Brown in cabina di regia, Matt Jenning in guardia, Viktor Sanikidze in ala grande (dopo la strepitosa stagione a Bologna sponda Virtus) con l’aggiunta in pivot di una vecchia conoscenza, Benjamin Eze, pronto a rinverdire gli ottimi ricordi lasciati ai tifosi bincoverdi. La Mapooro Cantù (nuova partership di sponsorizzazione), riparte da Markoishvili e Leunen, con il nuovo playmaker Jerry Smith e la coppia azzurra (fresca di trionfali qualificazioni all’Europeo) Aradori-Cusin a fornire entusiasmo e grande energia. Si comincia con Eze (8 e 6 rimbalzi) e Sanikidze (17 e 16 rimbalzi) a fare subito la voce grossa sotto canestro, la coppia combina per 12 punti nei primi 10′, producendo il primo allungo significativo (23-16). Sulla sponda canturina, il solo Tyus (18 e 6 rimbalzi) sembra essere all’altezza della situazione, ma l’impressione iniziale è che nulla sia cambiato nelle gerarchie dei valori. Questa volta, però cambiando gli attori protagonisti, il risultato cambia, eccome. La coppia di lunghi senese, riposa fisiologicamente in panchina ed i sostituti Kangur-Kasun “concedono” loro malgrado un controparziale di 12-1 per la Mapooro, che di fatto riapre la sfida (26-26 dopo 14′). Markoishvili (MVP al termine) inizia il suo show (15 e 5 rimbalzi) e all’intervallo abbiamo ancora una partita (42-37 Siena). La condizione è ancora approssimativa così come lo sono le spaziature ed i giochi, nel secondo tempoo aumenta la stanchezza e cala inevitabilmente la qualità delle giocate, Montepaschi troppo spesso si affida, soprattutto in Brown (18, ma 6/16 al tiro), a giocate individuali, faticando nel trovare la via del canestro (solo 31 punti nei secondi 20′). Cantù ci mette il cuore, l’anima ed il talento di Smith (14 conditi da 9 assist), salendo in cattedra e operando il sorpasso al termine del 3°quarto (59-57). L’ultimo parziale vive di fiammate e tanti errori, con l’ultima schiacciata di Tyus a portare in paradiso gli oltre duemila tifosi canturini. La partita si chiude praticamente su questa giocata, nonostante Brown, le provi tutte, finendo però inevitablimente nel perdere la palla del potenziale pareggio. I liberi di Smith ed il rimbalzo offensivo di Leunen sul secondo errore di quest’ultimo, regalano ai biancoblu qualcosa da festeggiare dopo un lungo ( SuperCoppa 2003) periodo di digiuno. E’ la prima caduta di Siena dopo 13 trofei consecutivi (in Italia), se non è un momento storico, poco ci manca.
( commento di Luca Polesinanti )

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