Tennis: Wimbledon “combatte” il maltempo

613

Qualche anno fa a questo punto saremmo stati costretti a guardare repliche di vecchi incontri in Tv, mentre per i fortunati possessori di un biglietto non sarebbe rimasto altro fa da fare che consolarsi con fragole e panna in attesa del recupero dei mitici teloni verdi. Il progresso ha fatto la sua parte ed il nuovo Centrale, oggi permette di fare scorrere la copertura in pochi minuti, consentendo ai giocatori di proseguire nelle proprie performances. Così anche Carlo e Camilla, ospiti d’onore nel Royal Box hanno potuto godere di una giornata di buon tennis, nonostante la fastidiosa pioggia. Si parte con l’esibizione di Roger Federer che in appena 74 minuti spazza via l’unico rappresentante del tennis italiano rimasto in gara. Fabio Fognini ha classe e talento, ma paragonati a quelli dello svizzero appaiono davvero ben poca cosa. Non ha nel suo bagaglio tecnico le armi nemmeno per sperare di contrastarlo ed allora tanto vale godersi lo spettacolo di un Centrale affollato, sparare qualche gran colpo, azzeccare qualche gag (abbraccio al giudice di linea) per lasciare fra gli applausi dopo aver conquistato soli 6 games (6/1 6/3 6/2). Senza problemi anche Nole Djokovic che impiega 3 soli set (6/4 6/4 6/4) per avere la meglio in meno di due ore dell’americano Harrison, cliente non certo comodo soprattutto su questa superficie. Praticamente chirurgico il serbo, che in versione “indoor” (tetto chiuso per la pioggia) ha avuto a disposizione tre palle break concretizzandole e portando a casa il match. Con i big, avanzano anche i “bombardieri” Roddick e Raonic. Il primo, finalista in tre occasioni e fresco campione ad Eastbourne, ha piegato la resistenza del britannico Baker 7/6 6/4 7/5 senza mai cedere il servizio, mentre il canadese ha impressionato superando 6/4 6/4 6/4 il colombiano Giraldo, con un saldo di 44 vincenti a fronte di soli 8 errori non forzati. Ferrer chiude la “posticipata pratica ” Brown (7/6 6/4 6/4), Tipsarevic supera l’ostacolo Sweeting dopo aver ceduto il primo set (5/7 7/5 6/4 6/1) e Juan Monaco soffre ma si impone sul francese Chardy centrando per la prima volta in carriera il terzo turno sull’erba londinese (6/2 3/6 6/3 7/6). Il match più piacevole di giornata è stato sicuramente il derby fra Mayer e Petzschner, con il primo che fuga ogni dubbio su un periodo di appannamento, rimontando due set di vantaggio al connazionale decisamente più a suo agio sul “verde” (3/6 3/6 6/4 6/2 6/4). Se gli italiani lasciano di già Londra, le italianE avanzano e convincono. Convince soprattutto Camila Giorgi, che dopo l’impresa di qualificarsi al tabellone principale e sconfiggere Flavia Pennetta al primo turno, pare trovarsi davvero bene su questi campi. Comodo successo anche al secondo turno contro la georgiana Tatishvili (6/3 6/1) e sogno che vuole di certo proseguire. Al secondo turno è invece giunta Sara Errani, capace di vincere il proprio match senza toccare palla! Strano ma vero, come recita un’appendice della Settimana Enigmistica, in cui forse un giorno verrà ricordata questa strana partita, sospesa per pioggia sul 6/1 5/3 e match point Errani, che alla ripresa vede l’avversaria mettere in rete i due servizi a disposizione, consegnandole la vittoria. Mentre prosegue la favola dell’inglesina Watson, wildcard qualificata al terzo turno dopo il successo sulla Hampton (6/1 6/4), cadono altre due pezzi da novanta del tabellone femminile. Fa clamore la sconfitta di Sam Stosur, giocatrice di primissimo livello e che ci ha abituato sempre ad ottime prove nei tornei dello Slam. Questa volta invece incappa in una giornata storta e soprattutto in un’avversaria (l’olandese Arantxa Rus) grintosa quanto efficace (6/2 0/6 6/4). Così come Venus Williams, appare ormai lontana dal viale della gloria anche Caroline Wozniacki, con l’aggravante per la danese della ancor giovane età. L’ex numero 1 del mondo non riesce da tempo a sfoderare una prestazione ad alto livello ed anche sotto il tetto chiuso del Centrale londinese si arrende all’austriaca Paszek, non nuova ad imprese del genere (lo scorso anno estromise la Schiavone reduce dalla finale di Parigi). 5/7 7/6 6/4 il punteggio finale al termine di un’autentica battaglia sportiva giocata più sui nervi che sulla qualità tennistica. Senza problemi le vittorie di Radwanska (6/2 6/1 sulla Vesnina, che aveva eliminato Venus) e Clijsters (6/3 6/3 alla Hlavackova).

forbes

( commento di Luca Polesinanti )