Ancora una sconfitta, la quarta consecutiva, per l’Albinoleffe che non riesce a sfruttare il fattore Marassi, male endemico stagionale della Sampdoria che prima del match può vantare due sole vittorie casalinghe. La terza arriva cento giorni dopo l’ultima volta e a farne le spese sono proprio i seriani. Più che per la legge dei grandi numeri, il successo della squadra di Iachini matura per effetto della differenza di peso sulla partita impresso dalle due squadre e per i soliti difetti manifestati dall’Albinoleffe. Gli interventi in ritardo dei difensori, anche lontano dalla porta, sfociano puntualmente in gialli e rossi. Cattivo di turno è Luoni che lascia la squadra in dieci negli ultimi 20 minuti, quando ci sarebbe stato bisogno di spingere a pieno organico nel tentativo di pareggiare. Peraltro l’attacco continua ad essere spuntato. Non importa chi calci verso la porta avversaria, ma le occasioni da rete arrivano soprattutto dalle linee arretrate che, brave negli inserimenti, sembrano non possedere il tocco di piede del bomber. Se la palma del migliore tra i blucelesti spetta di diritto a Offredi, ciò è sicuramente conseguenza della pressione esercitata dalla Samp, arrivata più volte pericolosamente alla conclusione. Pozzi, autore del gol decisivo al 25’ del primo tempo, ingaggia un duello con il portiere seriano che gli nega ripetutamente il raddoppio e dopo il 90’ viene salvato dalla traversa. La partita potrebbe prendere una piega diversa se Salvi, nel ruolo di esterno destro di centrocampo, non trovasse due volte la deviazione del portiere doriano Romero che gli nega il gol prima e dopo la girata vincente di Pozzi. Al 26’ della ripresa, un minuto prima che Luoni guadagni anzitempo la via degli spogliatoi per doppia ammonizione, i riflessi di Romero salvano la porta blucerchiata su calcio di punizione tagliato di Regonesi. Cissè fa la spalla di Cocco, che va alla conclusione nei primi minuti senza impensierire Romero e soprattutto al 41’ della ripresa quando potrebbe piazzare la stoccata e invece non trova lo specchio della porta. La situazione in fondo alla classifica rimane cristallizzata perché tutte le dirette avversarie (Nocerina, Ascoli, Gubbio e Empoli) perdono e il Modena, fermato ancora dalla neve e con tre partite da recuperare (compresa quella in casa con l’Albinoleffe) resta avanti di una lunghezza. Il cammino verso la salvezza resta in salita, ma di conti adesso proprio non è il caso di farne. L’equazione Albinoleffe è formata di tante variabili, ma la sola soluzione ammessa è il risultato pieno. Un imperativo che vale sia per la prossima in casa contro il Pescara di Zeman, sia per la gara di recupero a Modena, che precede la doppia trasferta a Padova e Livorno. Si parte da un presupposto incoraggiante: l’Albinoleffe è vivo tatticamente,ma è indispensabile rimuovere indecisioni e incertezze