Albinoleffe: la favola merita di continuare

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“Sarà una battaglia”, aveva previsto, e sentenziato, mister Mondonico. E battaglia è stata, ma in senso negativo. Certamente il serafico Emiliano intendeva che i suoi dovessero mettercela tutta, anche sul piano fisico, per impedire al Portogruaro di fare la differenza con la corsa, l’entusiasmo e la determinazione viste nelle ultime partite dei veneti. Quella attuale è sicuramente la fase più delicata della stagione, quando chi naviga nelle retrovie trova puntualmente le energie per risollevarsi e farsi sotto, con l’auspicio di potersi rimettere in gioco nella lotta per la salvezza. La classifica, in coda, si è terribilmente accorciata e all’Albinoleffe manca fieno in cascina. Con due rimonte in meno subite in casa e il rigore del pareggio a Frosinone, la Celeste occuperebbe una posizione di tutta tranquillità: 41 punti, gli stessi del Piacenza di Madonna, che si è potuto permettere di subire una larga sconfitta con l’Atalanta. Ma siccome con i “se” e i “ma” non si arriva al “dunque”, meglio serrare i ranghi e ripartire con una salutare doccia di orgoglio e convinzione. Con il Portogruaro si sono visti i soliti errori e ingenuità. La strattonata di Regonesi in area seriana forse non avrebbe scalfito un signore di mezza età, ma sotto gli occhi dell’arbitro ha sortito l’effetto di un placcaggio. Il lato positivo del rigore subito è la reazione lucida e immediata che ha fatto maturare il pareggio di Grossi. Layeni si è ben difeso tra i pali, ma la mancata presa al quarto d’ora della ripresa ha deciso il match. Per il resto, troppo nervosismo. L’espulsione reciproca di Hemetaj e Girardi non ha provocato squilibri, quella di Bombardini per proteste toglie a Mondonico una pedina importante in vista del match casalingo con il Novara. Proviamo a pensarla come il mister: con 36 punti all’attivo, nulla è cambiato rispetto alla situazione che si registrava prima del fischio d’inizio. I punti di vantaggio sulla quint’ultima (il Crotone) erano e restano due. Un gradino sopra c’è il Cittadella. La vera incognita è l’Ascoli che, sebbene penalizzato di 6 punti, ha 32 punti e due partite da recuperare. Tradotto: restano in palio 30 punti, bisogna conquistarne la metà. La favola Albinoleffe merita di continuare.

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