Albinoleffe: l’arma di riscatto è la fiducia di Andreoletti

337

Nel mondo del calcio siamo circondati da presidenti che sgomitano per conquistare le luci della ribalta. Quando, raramente, è sceso in campo, Gianfranco Andreoletti lo ha fatto per motivi ritenuti importanti. Al fianco di Emiliano Mondonico nei momenti più delicati, il presidente dell’Albinoleffe fa le sue scelte assumendosene le responsabilità, condividendone le motivazioni e facendone partecipi i suoi collaboratori. Sembrerebbe una formula scontata, invece è un passaggio che oggigiorno coinvolge l’etica e le buone maniere. Non sorprende, dunque, che abbia voluto fare un passaggio per sottolineare che il suo attuale allenatore, Daniele Fortunato, non è affatto in discussione. Gli alti e bassi della prima parte di stagione fanno riflettere e la sinusoide che disegna l’andamento dei risultati richiede risposte legittime, che tocca allo stesso allenatore fornire per prima cosa a se stesso e alla squadra. L’impressione è che il mister abbia individuato i punti critici e si trovi puntualmente a dover fare i conti con la condizione fisica dei singoli giocatori, mancando la quale difficilmente può essere garantita tenuta e prestazione. Il modulo migliore adottabile al momento resta quella sorta di 4-5-1 con Cocco unica punta, pronto a trasformarsi in 4-2-3-1 in fase offensiva. Il 4-3-3 del Sassuolo, avversaria del decimo turno, invita ad utilizzare due esterni offensivi come arma per mettere in difficoltà una squadra che a Marassi ha impedito alla Sampdoria di esprimersi. Ma a Modena sarà un’altra storia. L’Albinoleffe lucido e concentrato è in grado di restare in partita contro qualsiasi avversario. La trasferta, sulla carta non facile, può trasformarsi in occasione di riscatto perché, al di là degli episodi che possono fare la differenza nel risultato, quel che conta resta sempre la prestazione. Una squadra compatta difficilmente è destinata a capitolare. E’ questa l’arma su cui l’Albinoleffe deve puntare per tornare a fare bene e mantenersi a distanza dalle zone basse della classifica. Già, perché nonostante i cali di tensione e i cedimenti, la squadra seriana è in media salvezza.

forbes