Domenica 6 Novembre 2011 si svolge la 42a edizione della ING New York City Marathon®, il più spettacolare evento sportivo al mondo, con oltre 47.000 partecipanti tra professionisti e amatoriali schierati sulla linea dello start a Staten Island e 2 milioni di spettatori. Il percorso, ormai consolidato da anni, snoda i suoi 42,195 chilometri per tutti e cinque i distretti di New York e proprio per questo che viene considerata la gara più bella al mondo. La partenza è alla base del ponte di Verrazzano, su cui si correranno le prime due miglia per arrivare al quartiere di Brooklyn. Il percorso a questo punto si snoda prima per le strade di Brooklyn e poi del Queens sino a quando si incontra il Queensboro Bridge, ormai ben oltre la metà del percorso, che conduce sulla First Avenue di Manhattan. E’ lungo la First che inizia la vera maratona, lungo il suo tracciato si arriva a superare il trentesimo chilometro. La fine della First Avenue porta a toccare l’ultimo dei cinque borough che manca all’appello: il Bronx. Sarà l’ennesimo ponte da attraversare a marcare il confine del quartiere prima di tornare a Manhattan. Lo sforzo degli ultimi chilometri si produce lungo la 5th Avenue e dentro Central Park. Il tempo limite è fissato in otto ore. L’Italia, e la Sardegna, sono i protagonisti della copertina della Guida Ufficiale della Maratona di New York 2011, con la foto Renato Daga che taglia il traguardo della Maratona del 2007. La foto è stata utilizzata dall’organizzazione della maratona anche per la cartellonistica in città e sui bus. Il maratoneta indossa la pettorina con la scritta “Go, Renato” tra due bandiere della Sardegna e sventola orgoglioso la bandiera dei 4 mori al momento dell’arrivo al traguardo. Nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia al via della Maratona di New York c’è anche un bergamasco con tanto di logo sulla pettorina: Carlo Saffioti, consigliere della Regione Lombardia, alla sua quinta partecipazione consecutiva, proverà a tagliare il traguardo ancora una volta con un tempo inferiore alle quattro ore.
|