Semplicemente avvincente. Così si può definire il GP di Germania, disputato sul circuito del Nuerburgring, dove in pole partiva ancora una volta la Red Bull, quella pilotata da Webber che avrebbe voluto copiare l’impresa del connazionale australiano Evans al Tour de France nella stessa domenica e alla fine si è dovuto accontentare del terzo posto, davanti al campione del mondo e compagno di squadra Vettel che soffia la quarta piazza a Felipe Massa nel corso della terza e ultima sosta ai box. Vince Lewis Hamilton, che battaglia fin dalla partenza, resiste e precede Fernando Alonso, il più continuo e colui che si sarebbe imposto senza un errore nella prima parte di gara e il pegno che la Rossa deve pagare nei primi giri dopo il pit stop per consentire ai pneumatici di diventare performanti. Vettel si deve accontentare del quarto posto, peggiore risultato stagionale, ma dimostra di essere in difficoltà quando non vola via ed è costretto a duellare per conquistare posizioni. Sul podio finiscono i protagonisti assoluti della corsa, quelli dello scatto al via, con Hamilton che sopravanza Webber e tiene alle spalle Alonso. Dopo un alternanza di posizioni, dovute ai pit stop, la gara si decide all’ultima sosta. Hamilton decide di entrare per primo ai box riuscendo a mantenersi davanti a Alonso, che cambia le gomme due giri dopo ma non riesce a sfruttare la pista libera. Webber resta in terza posizione, mentre Vettel approfitta di un ritardo dei meccanici Ferrari per sopravanzare Massa. Vettel può permettersi di sorridere anche al termine di una giornata abbastanza grigia, potendo vantare 77 punti di vantaggio su Webber (come dire che manterrebbe la leadership anche se il suo compagno vincesse tre GP consecutivi e lui non conquistasse punti), 82 su Hamilton, 86 su Alonso.
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