Figc: Albinoleffe, un modello societario da seguire

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L’Albinoleffe è un modello societario da seguire, in grado di privilegiare i valori che il calcio non sempre è in grado di esprimere e di basano sui principi fondamentali dell’etica sportiva e della socialità. Lo dichiara apertamente la Figc per bocca di Michele Uva, direttore centro ricerca e sviluppo della federazione, intervenuto a “B2B Day”, la convention dei marchi che supportano l’Albinoleffe in questa stagione. Partner piuttosto che sponsor, li ha definiti Uva, in ossequio ad una visione più ampia della partecipazione aziendale al sostegno del calcio professionistico e ad una strategia che vada al di là della semplice presenza allo stadio. Secondo Uva, in passato direttore generale di Lazio e Parma, Bergamo è una piazza calcistica di grandi tradizioni nella quale c’è posto per una società storica e prestigiosa come l’Atalanta e di una realtà come l’Albinoleffe che, partendo da una fusione nelle categorie inferiori, ha saputo crescere mettendo in atto il fairplay finanziario e amministrativo fino a costruire una squadra competitiva, in grado di ben figurare da molte stagioni nel campionato cadetto. La società seriana ha saputo porsi all’attenzione del mondo calcistico con un modello che può essere di valido riferimento per le piccole società. Un esempio di buone pratiche da seguire. In un Paese dove l’impiantistica sportiva risale a molti decenni addietro, lo stadio deve continuare ad essere il luogo di aggregazione sociale, ma bisogna andare oltre il perimetro delle tribune e del rettangolo di gioco, per realizzare insieme ai marchi partner un ampio progetto territoriale, coinvolgendo le scuole e richiamando il pubblico degli appassionati con iniziativa e promozioni allargate alla famiglia. Occorre un salto di qualità, che suggerire di riempire gli stadi, ma con un pubblico qualificato, dotarsi di un customer service che contribuisca ad innalzare il gradimento , facilitare l’acquisto dei biglietti online. In attesa di gettare le basi per lo stadio di proprietà, il cui livello di capienza indicato in 10mila posti dalla Lega di Serie B potrebbe essere ridiscusso e adeguato alle effettive esigenze del territorio, si devono mettere in atto le strategie che facciano crescere il numero degli spettatori, fidelizzandoli con iniziative legate non al solo appuntamento casalingo quindicinale. Il calcio inglese, a tale riguardo, fa scuola.

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