Severiano Ballesteros, il grande campione di golf, è scomparso nella notte di sabato 7 maggio all’età di 54 anni, in seguito a una crisi respiratoria. Dall’ottobre del 2008 Ballesteros lottava contro un tumore al cervello diagnosticatogli in seguito a una perdita di conoscenza all’aeroporto di Madrid. Il presidente della Federazione Italiana Golf, Franco Chimenti, ha espresso” grande commozione per la scomparsa di un uomo come Severiano Ballesteros, ricordando come tra la metà degli anni Settanta e la metà degli anni Novanta, sia stato tra i più forti giocatori dei suoi tempi. A Ballesteros, principalmente, va il merito di aver fatto crescere il golf europeo fino a competere alla pari con quello americano. E fu proprio lui, da capitano della squadra europea di RyderCup, a portare per la prima volta la sfida con gli Stati Uniti fuori dal Regno Unito nel 1997, a Valderrama. Oltre a una straordinaria tecnica e fantasia di gioco, Seve aveva anche un carisma particolare che emanava in campo e fuori. La sua ultima partecipazione all’Open d’Italia, disputato sul campo di Gardagolf, risale al 2003. Da Costantino Rocca a Matteo Manassero, al quale preconizzò fin da quando era bambino un futuro da campione, Ballesteros ha mantenuto un rapporto di intensa amicizia con il golf italiano e anche per questo tutti noi gli saremo sempre grati”. Severiano Ballesteros è passato professionista nel 1974 entrando nel circuito europeo a 17 anni e 200 giorni, primato che gli è stato tolto recentemente da Matteo Manassero, divenuto membro del circuito a 17 anni e 188 giorni. Lo spagnolo nel 1975 ha iniziato a farsi notare classificandosi quattro volte tra i “top ten” in tredici tornei disputati, poi nel 1976 conquistando il Dutch Open ha inaugurato la serie dei cinquanta titoli acquisiti nel circuito, dove per diciassette anni consecutivi ha sempre ottenuto almeno un successo a stagione. L’ultimo alloro è datato 1995: mandò in delirio i suoi connazionali nell’Open di Spagna. Si è imposto nella money list europea per sei volte (1976-1977-1978-1986-1988-1991). Ha disputato quattro volte la Worl Cup portando due volte la Spagna al titolo (1976-1977). Nella sua splendida collana di vittorie (vanta anche altri 37 successi in tutto il mondo), spiccano due Masters (1980-1983) e tre Open Championship (1979-1984-1988). Da giocatore, ha fatto parte otto volte della squadra europea di Ryder Cup con tre allori (1985-1987-1995) e un pari nel 1989 che però ha lasciato il trofeo al vecchio continente. Da capitano, ha trascinato letteralmente il team europeo (nel quale c’era anche Costantino Rocca) in una memorabile edizione della Ryder Cup vinta nella sua Spagna, a Valderrama, nel 1997. Grazie al suo grande carisma riuscì a portare per la prima volta la Ryder Cup fuori dei confini britannici in un’epoca in cui era utopia il solo pensarlo. Ha partecipato numerose volte all’Open d’Italia, ma senza fortuna: è, infatti, l’unico torneo europeo di peso che manca nel suo palmares. L’ultima volta fu a Gardagolf nel 1993 dove fu squalificato per gioco lento. In una infuocata conferenza stampa se la prese con tutti, a iniziare da Ken Schofield, numero uno dell’European Tour, che definì un dittatore, e ci andò giù pesante con tutto il sistema. E non risparmiò l’arbitro Paramor che lo aveva messo fuori torneo. Concluse asserendo che dieci anni prima avrebbe potuto prendersi anche un minuto e mezzo per giocare un colpo senza che nessuno fosse intervenuto. Si parlò di squalifica e comunque di pesanti sanzioni, ma poi non se ne fece nulla. Lui, che non aveva mai usato mezzi termini per dire come la pensava, poteva permettersi anche questo. (fonte: Federgolf)
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