Severiano Ballesteros è passato professionista nel 1974 entrando nel circuito europeo a 17 anni e 200 giorni, primato che gli è stato tolto recentemente da Matteo Manassero, divenuto membro del circuito a 17 anni e 188 giorni. Lo spagnolo nel 1975 ha iniziato a farsi notare classificandosi quattro volte tra i “top ten” in tredici tornei disputati, poi nel 1976 conquistando il Dutch Open ha inaugurato la serie dei cinquanta titoli acquisiti nel circuito, dove per diciassette anni consecutivi ha sempre ottenuto almeno un successo a stagione. L’ultimo alloro è datato 1995: mandò in delirio i suoi connazionali nell’Open di Spagna. Si è imposto nella money list europea per sei volte (1976-1977-1978-1986-1988-1991). Ha disputato quattro volte la Worl Cup portando due volte la Spagna al titolo (1976-1977). Nella sua splendida collana di vittorie (vanta anche altri 37 successi in tutto il mondo), spiccano due Masters (1980-1983) e tre Open Championship (1979-1984-1988). Da giocatore, ha fatto parte otto volte della squadra europea di Ryder Cup con tre allori (1985-1987-1995) e un pari nel 1989 che però ha lasciato il trofeo al vecchio continente. Da capitano, ha trascinato letteralmente il team europeo (nel quale c’era anche Costantino Rocca) in una memorabile edizione della Ryder Cup vinta nella sua Spagna, a Valderrama, nel 1997. Grazie al suo grande carisma riuscì a portare per la prima volta la Ryder Cup fuori dei confini britannici in un’epoca in cui era utopia il solo pensarlo. Ha partecipato numerose volte all’Open d’Italia, ma senza fortuna: è, infatti, l’unico torneo europeo di peso che manca nel suo palmares. L’ultima volta fu a Gardagolf nel 1993 dove fu squalificato per gioco lento. In una infuocata conferenza stampa se la prese con tutti, a iniziare da Ken Schofield, numero uno dell’European Tour, che definì un dittatore, e ci andò giù pesante con tutto il sistema. E non risparmiò l’arbitro Paramor che lo aveva messo fuori torneo. Concluse asserendo che dieci anni prima avrebbe potuto prendersi anche un minuto e mezzo per giocare un colpo senza che nessuno fosse intervenuto. Si parlò di squalifica e comunque di pesanti sanzioni, ma poi non se ne fece nulla. Lui, che non aveva mai usato mezzi termini per dire come la pensava, poteva permettersi anche questo. (fonte: Federgolf)
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