La macchina perfetta degli atleti paralimpici

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Annalisa Minetti, cantante e atleta paralimpica, è stata protagonista delle riprese di THE PERFECT MACHINE opera di videoarte curata da Alberto Nacci che ha visto la partecipazione di cinque atleti paralimpici al CUS di Dalmine. Oltre ad Annalisa Minetti (cantante di successo, non vedente, primatista mondiale nella categoria T11 nei 1500 metri e già qualificata per le Paralimpiadi di Londra 2012), hanno partecipato Mario Esposito (alla quinta Paralimpiade, già qualificato per Londra 2012, tiro con l’arco), Lorenzo Schieda (qualificato per Londra 2012, tiro con l’arco), i giocatori di basket in carrozzina della squadra SBS di Bergamo, Rudi Cadei (ex nazionale) e Stefano Villa.

La particolarità di questo progetto artistico, con finalità sociali, é che gli “attori” sono tutti atleti disabili che comunque vantano performance fisiche decisamente superiori alle prestazioni medie di atleti cosiddetti “normodotati”. L’obiettivo é realizzare un’opera filmica sulla bellezza del corpo umano (The Perfect Machine) attraverso un parallelismo fra i meccanismi delle macchine da fitness e le funzionalità (elasticità, potenza, flessibilità, eleganza, bellezza…) del corpo stesso.

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“The Perfect Machine è un viaggio nello straordinario dispositivo della vita umana e nelle sue infinite risorse. Dagli ingranaggi di una macchina da fitness alle fibre muscolari di un atleta, l’obiettivo del regista Alberto Nacci fa scorrere il gesto sportivo e cattura gli attimi che compongono il movimento. Si alternano così in suggestiva cadenza il moto di macchine da training e lo sforzo degli arti del corpo, in un’esaltante sfida di continuità e resistenza tra strumento meccanico e “macchina biologica”.

In circa sette minuti di dialogo serrato tra i meccanismi funzionali del corpo e quelli dei trainer artificiali si snoda un viaggio dentro e oltre la nostra “macchina vivente”, attraverso il potenziale mentale e fisico dell’organismo e della persona che va ben al di là dei limiti oggettivi, delle condizioni di svantaggio, dei punti deboli degli individui in gioco.

Tra i contributi alla realizzazione dell’iniziativa da segnalare quelli di Mario Poletti, responsabile tecnico del dipartimento di atletica leggera del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e del Centro Sportivo Studentesco di Bergamo.