Emiliano Mondonico ha imparato a spiazzare i portieri e disorientare le difese prima di diventare allenatore sapiens. Il suo stile è rimasto lo stesso, anche ora che ha dovuto schierare una solida barriera a protezione ed efficace attaccanti per colpire in contropiede. La barriera non è composta da valenti calciatori ma da farmaci di ultima generazione e gli uomini che segnano a favore del Mondo sono i medici che in due tempi gli hanno permesso di lottare e vincere contro il male che nel gennaio scorso lo ha colpito all’addome. Di tutto ciò Emiliano ha avuto la forza e la volontà di essere testimone di fronte alle telecamere di una popolare trasmissione pomeridiana del palinsesto Rai come Domenica In. Raccontando di aver ricevuto la buona notizia che gli ultimi esami hanno dato esito negativo e il peggio è passato. Nei giorni dedicati alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro, il suo esempio è mirabile e aiuta sicuramente ad affrontare nel modo giusto la sfida che si presenta. Dalla Nazionale di Prandelli ai campioni di varie discipline sportive, la lista dei testimonial a favore dell’AIRC è lunga e tutti hanno contribuito alla campagna di sensibilizzazione. Mondo lo ha fatto a modo suo, con spiccata naturalezza e la serenità che gli deriva dalla consapevolezza di impostare la partita nel modo giudicato onestamente migliore. Per vincere c’è bisogno di impegno totale, senza sbavature, di un organico adeguato e ben preparato e una dose di buona sorte che non guasta mai. Lo sport è maestro di vita. Ed è proprio questo il messaggio che arriva dal mister, nel frattempo impegnato ad allenare sui campi di oratorio. Una bella lezione da raccontare ai giovani e giovanissimi, a quelli che lottano contro il cancro perché trovino il coraggio di farlo e a coloro i quali, parenti e amici, stanno intorno a condividere i momenti difficili infondendo speranza.