L’azzurro vivo spazza il grigiore plumbeo dello scandalo scommesse e riconcilia con il calcio giocato. Nella atmosfera dello stadio di Modena l’Italia di Prandelli ottiene un successo limpido sull’Estonia che consente di proseguire senza problemi la marcia di avvicinamento alla qualificazione all’Europeo 2012. L’annunciato 4-3-1-2 con Pirlo, Montolivo e Marchisio a centrocampo e Aquilani dietro la coppia d’attacco Giuseppe Rossi-Cassano ripaga pienamente le scelte del ct. Azzeccata in particolare quella dei piccoli attaccanti, che si destreggiano tra le maglie fitte degli estoni bucandone la difesa. Gli azzurri arrivano pericolosamente alla conclusione tre volte nel giro di un minuto, tra il 13’ e il 14’, con Cassano (tiro deviato con i piedi in angolo dal portiere), un colpo di testa di Rossi e uno successivo di Aquilani con pallone che il portiere estone ferma probabilmente oltre la linea di porta, senza che arbitro e guardalinee se ne accorgano. Al 18’ Rossi brucia con uno scatto la difesa avversaria ma la sua conclusione viene ribattuta ancora una volta con le gambe in uscita dall’estremo difensore. Al 20’ l’Italia passa in vantaggio con Giuseppe Rossi, che riceve in area, si allarga a sinistra e dal vertice dell’area piccola mette in rete in diagonale. A metà primo tempo Aquilani (contusione alla fronte) lascia il campo sostituito da Nocerino. Montolivo avanza e diventa determinante confezionando due assist che valgono altrettanti gol. Dopo un palo colpito da Rossi, formidabile a destreggiarsi in un nugolo di avversari, gli azzurri raddoppiano al 39’ con Cassano, autore di un colpo da biliardo. Sull’assist di Montolivo, difende il pallone e in diagonale lo manda sul palo lontano e poi in rete. Nei primi 20’ del secondo tempo l’Italia continua a giocare con padronanza. Al 20’ Cassano lascia il posto a Pazzini, il quale non smentisce la sua fama di goleador andando a segno dopo 3’. Un pallonetto di Montolivo lo mette in condizione di scavalcare i difensori e battere imparabilmente a rete. In precedenza Pirlo colpisce il palo su calcio di punizione. Pazzini potrebbe firmare la doppietta, ma arriva con un attimo di ritardo su cross di Balzaretti. Al 34’ standing ovation per Giuseppe Rossi, sostituito da Giovinco, che disputa con grande impegno il suo scampolo di partita.. Sul 3-0 non c’è più storia. L’unico brivido al 40’, quando Buffon, inoperoso per tutto l’incontro, vede il pallone, deviato fortuitamente da un compagno, sfiorare la porta azzurra. Al 44’ il portierone azzurro firma la sua presenza bloccando a terra un rasoterra dalla grande distanza. La Nazionale di Prandelli esce tra gli applausi, più che meritati. Sedici punti in sei partite ufficiali sono un bottino convincente per Prandelli. Confortano lo spirito e la condizione. Bene anche i difensori, sia i centrali Ranocchia e Chiellini, sia gli esterni Maggio e Balzaretti, che fa molto meglio di quanto si potesse chiedergli e diventa una pedina importante. L’Italia cresce, trasmette valori e allontana il pessimo ricordo di Sudafrica 2010.
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