La grande mostra delle opere vincitrici dei concorsi internazionali di grafica creativa indetti dal Panathlon International, che ha visto partecipi scuole ed istituti grafici di tutta Italia, è diventata itinerante e da Venezia, sede della cerimonia di premiazione, ha iniziato un viaggio itinerante. Da martedì 22 marzo, e fino al 15 aprile, la mostra è oggetto di una installazione ben riuscita nella sede del Palamonti, la casa della montagna e quartier generale del Club Alpino Italiano di Bergamo. Una location prestigiosa, frequentata da migliaia di appassionati delle attività sportive in quota, figure di primo piano dell’alpinismo mondiale e centro culturale di eccellenza per la diffusione della conoscenza del territorio montano. Il Panathlon Club ha sposato, condividendoli nella pienezza dei contenuti, gli ideali del CAI e proposto le opere che, attraverso lo studio e l’elaborazione grafica dei giovani autori (i concorsi sono aperti agli studenti delle scuole superiori), rilanciano tematiche sempre attuali e forme espressive con accenti marcati sui problemi con i quali il mondo dello sport si confronta. “I messaggi lanciati dai giovani, attraverso i lavori grafici che hanno meritato l’encomio, sono un invito a riflettere – ha sottolineato Enrico Prandi, presidente del Panathlon International, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione della mostra – Immagini forti, a riprova che i problemi che minano le fondamenta dello sport, inteso nella sua accezione più nobile, sono fonte di preoccupazione e richiamano le coscienze”. Vittorio Adorni, past president del Panathlon International e presidente della Fondazione Domenico Chiesa, presente insieme a Marina Chiesa, consigliere della stessa fondazione, ha ritrovato nell’impatto delle opere grafiche la voglia di svoltare, di cambiamento profondo. “Il doping è l’argomento più sviluppato in assoluto – ha sottolineato Adorni – seguito dal richiamo al fairplay, affinché ci si consideri competitori ma non nemici, fino a toccare il tema della disabilità e delle opportunità che le diverse discipline offrono a chi è alle prese con un handicap”. Per Sergio Allegrini, segretario generale del Panathlon International, la tappa al Palamonti di Bergamo rappresenta un’opportunità unica per condividere con il CAI un messaggio multiculturale sui valori dello sport. Una collaborazione destinata a proseguire e a fare scuola, perché vede unite due realtà notoriamente tra le più attive a livello nazionale, come confermano Maurizio Gamba, presidente del Panathlon Bergamo, e Paolo Valoti, presidente del CAI Bergamo, i quali hanno già messo in cantiere nuove iniziative di grande spessore, destinate a legare sempre più i due organismi e i loro associati. La presenza di Vittorio Adorni ha permesso di affrontare il parallelismo tra ciclisti e alpinisti che si confrontano con le asperità, riassunto in una breve intervista. Guarda
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