Per risollevare la Juventus vista all’opera contro il Milan non basterebbe un argano di proporzioni gigantesche. La vittoria dei rossoneri all’Olimpico di Torino (gol di Gattuso al 22’ della ripresa) è molto più netta e limpida di quanto dica il risultato finale. La squadra di Allegri prosegue la sua marcia in testa alla classifica, tenendo a distanza le inseguitrici, Inter e Napoli su tutte. Contestualmente i bianconeri si allontanano mestamente dall’Europa che conta. Il fatto che Abbiati praticamente debba mai intervenire la dice lunga sui mali juventini. La coppia Toni-Matri non va mai al tiro, riuscendo solo ad aiutare il centrocampo (nel quale manca Aquilani) a fare pressing nel primo tempo. Krasic è in palla ma i suoi spunti sono senza sbocco. Sul fronte rossonero la febbre di Pato impone ad Allegri di schierare Cassano al fianco di Ibrahimovic, ma il tecnico non se ne dovrà pentire. Confermato il trio Gattuso-Flamini-Van Bommel con Boateng trequartista. Si apre con un tiro al volo di Ibrahimovic sporcato da un leggero tocco di Traorè prima che lo svedese impatti nel pallone. La Juve subisce la migliore organizzazione del Milan, poi riesce a venire fuori ma senza riuscire a offendere. Al 22’ occasione d’oro per Cassano che si libera elegantemente in area e a tu per tu con Buffon calcia oltre la traversa. Il secondo tempo inizia con un colpo di testa di Flamini e un calcio di punizione dalla grande distanza di Ibrahimovic che costringe Buffon ad una difficile respinta. Boateng, scontratosi con Felipe Melo nel primo tempo, esce con un’abbondante fasciatura alla caviglia. Allegri inserisce Robinho. Nelle file juventine al 18’ Iaquinta subentra a Toni, ma non riuscirà a fare meglio.Al 22’ della ripresa il gol decisivo con Rino Gattuso che beffa l’amico Buffon calciando di sinistro dalla linea dei 16 metri. L’ultimo gol di Ringhio in campionato risaliva a gennaio 2008 contro l’Atalanta. Poi solo sostituzioni da annotare e nessun altro episodio di gioco significativo. Al 25’ Cassano esce per Seedorf, dieci minuti dopo entra Del Piero per Matri. Nei minuti finali Del Neri manda in campo Bonucci per Traorè, per evitare di subire il contropiede milanista. Poi, facile immaginarlo, il tecnico bianconero inizia ad interrogarsi su come uscirne.
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