Ibrahimovic al Milan, Cavani al Napoli, Kozak alla Lazio, il neoacquisto Pazzini all’Inter. Le squadre di prima fascia fanno risultato con l’impeto e la classe degli uomini gol. La 22esima giornata registra la clamorosa rimonta dell’Inter che al Meazza passa dallo 0-2 del primo tempo con il Palermo al 3-2 finale, grazie alla doppietta di Pazzini (nella foo fc Inter), che si procura anche il rigore decisivo trasformato da Eto’o. Decisivo anche il rigore parato al rosanero Pastore, che avrebbe potuto mettere il sigillo alla vittoria della squadra di Delio Rossi. I nerazzurri di Leonardo, subiscono il gioco del Palermo che nei primi 45’ domina e va in gol con Miccoli e Nocerino. Si trasformano nella ripresa, quando Pazzini sale in cattedra tenendo da solo in scacco la difesa dei siciliani. Nell’anticipo serale di sabato il Milan resta in dieci a Catania per l’espulsione di Van Bommel, ma Ibrahimovic fa la differenza con un potente calcio di punizione che favorisce il tap in di Robinho, il quale poi restituisce il favore con l’assist che lo svedese trasforma magicamente in rete. Una prova di forza e carattere dei rossoneri che mantengono il comando e le distanze dalle dirette inseguitrici. Il Napoli, a quattro lunghezze, travolge la Sampdoria che in passato al San Paolo era considerata la bestia nera inanellando una serie di pareggi per molte stagioni. La squadra di Mazzarri non fa sconti e domina in lungo e in largo i blucerchiati mettendo in mostra calcio spettacolo con tripletta di Cavani e gol di Hamsik che festeggia la 150esima partita in maglia azzurra. L’attaccane uruguayano è il perfetto finalizzatore di una manovra corale fatta di tecnica e velocità, capace di mettere in crisi qualsiasi avversario. E il Napoli appare in grado di continuare la sua corsa alla caccia del Milan. Ci crede pure la Lazio che, senza l’apporto di Hernanes, Zarate e Floccari, sconfigge la Fiorentina all’Olimpico con l’incontenibile Kozac, autore di una doppietta, frutto di un calcio di rigore e di un gol su azione. L’aquila laziale torna a volare e rende amaro il ritorno di Mihajlovic da allenatore nello stadio che lo ha visto conquistare lo scudetto con la Lazio. Ancora più amara la serata domenicale di Gigi Del Neri, illuso dalla sua Juventus, passata in vantaggio contro l’Udinese al quarto d’ora del secondo tempo con un gesto da cineteca di Marchisio, che segna in mezza rovescia il gol n. 4500 nella storia dei bianconeri. L’Udinese di Guidolin, dopo aver sfiorato il vantaggio con Di Natale al 9’ della ripresa, diventa padrona del campo nell’ultima mezz’ora, pareggiando con Zapata, che spinge in porta il pallone respinto da Buffon su un siluro di Di Natale, e poi segnando il gol della vittoria con Sanchez. Raggiunto il pari, il tecnico friulano sostituisce Di Natale, che non gradisce, con Denis, ma sul piano tattico ottiene le risposte sperate. Arbitraggio insufficiente, anche se nel finale corrette le espulsioni comminate a Bonucci e Sanchez. La partita all’ora di pranzo risulta indigesta al Brescia, che affonda sotto i colpi del Chievo, spinto da Pellissier (per lui doppietta e 70 gol in serie A). La sconfitta e i tre gol al passivo costano la panchina a Beretta e segna il ritorno di Iachini alla guida delle rondinelle. Una doppietta di Matri mette le ali al Cagliari e inguaia il Bari, ma il successo dei sardi porta il contributo, nel bene e nel male, di Agazzi che prima favorisce il gol di Okaka e poi para un rigore. Torna al successo il Genoa di Ballardini che a Marassi supera il Parma mandando in gol Palacio su rigore e, dopo un’autorete a proprio favore, l’ex milanista Kaladze. Agli emiliani non può bastare il solito Crespo. In coda il Lecce si fa raggiungere dal Cesena allo scadere perdendo l’opportunità di avvantaggiarsi contro una diretta concorrente nella corsa alla salvezza. In gol con Corvia dopo 1°’, i salentini mantengono il vantaggio anche grazie al portiere Rosati che neutralizza un calcio di rigore di Budan. A pochi secondi alla fine un colpo di testa di Bogdani risulta imprendibile per l’estremo difensore leccese e il Cesena esce indenne dallo Stadio del Mare. A Bologna, sotto la neve, si è giocato per 17 minuti, poi tutti a casa. Potrebbe riparlarsene il 23 febbraio, quando è in calendario la partita di recupero Fiorentina-Inter.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.