Il turno di campionato della vigilia pasquale, contraddistinto da cinque vittorie esterne, regala una serie di verdetti, se non aritmetici, quantomeno virtuali. A quattro giornate dalla fine il Milan, con i tre punti conquistati a Brescia, vanta otto punti di vantaggio sull’Inter, brava a superare la Lazio in inferiorità numerica, e nove sul Napoli, capitolato a Palermo. Un margine che assegna di fatto lo scudetto ai rossoneri. Per il quarto posto utile per qualificarsi alla Champions League, le contemporaneee sconfitte di Lazio e Udinese rilanciano la Roma, vittoriosa sul Chievo con un gol di Perrotta, mentre la Juventus dice addio all’Europa che conta facendosi raggiungere al 95’ dal Catania. In coda da registrare i successi esterni del Parma a Udine, del Cesena a Bologna e della Sampdoria sul Bari, aritmeticamente retrocesso, mentre il Brescia è seriamente indiziata a scivolare tra i cadetti. Il Milan si prepara a festeggiare la conquista del titolo al termine di una partita molto impegnativa sul campo del Brescia, dove tutta la squadra di Allegri, presa per mano da Seedorf, gioca con grande lucidità e determinazione e alla fine colpisce con Cassano, autore dell’assist a Robinho, il quale finalizza il contropiede realizzando il gol del vantaggio al 37’ della ripresa. Va detto che il Brescia ha il merito di affrontare i rossoneri a testa alta e Abbiati è determinante sulle conclusioni insidiose di Diamanti. Grande reazione dell’Inter che, sotto di un gol e di un uomo a metà primo tempo, ha la forza di recuperare e sorpassare la Lazio allo stadio Meazza. La svolta della partita al 24’ del primo tempo quando il portiere Julio Cesar viene espulso per fallo in area su Zarate, che trasforma il conseguente penalty. I nerazzurri agguantano il pareggio con un impeccabile calcio di punizione di Sneijder al 40’ del primo tempo e all’8’ della ripresa ribaltano il risultato con Eto’o che approfitta di una scivolata di Biava e mettere alle spalle di Muslera. Poi al 21’ Mauri viene espulso e si ristabilisce l’equilibrio, ma il risultato non cambia consentendo all’Inter di scavalcare il Napoli. La squadra di Mazzarri s’illude passando in vantaggio dopo 2’ con Cavani che trasforma un calcio di rigore. Nel finale di primo tempo i rosanero pareggiano con Balzaretti e allo scadere si portano in vantaggio con un calcio di rigore trasformato da Bovo. Anche l’Udinese fa harakiri subendo la doppietta di Amauri allo stadio Friuli e perdendo l’occasione di scavalcare la Lazio al quarto posto. Alla Roma basta un gol di Perrotta, segnato dopo 4’ al termine di una bella combinazione tra Totti e De Rossi, per aspirare a conquistare la qualificazione alla prossima Champions. A metà classifica si registra il largo successo del Genoa sul Lecce in una partita caratterizzata da tre triplette; quelle di Floro Flores e Palacio per i grifoni genoani, di Di Michele per i salentini. Una doppietta di Cerci consente alla Fiorentina di passare a Cagliari, dove non basta la rete del momentaneo pareggio messa a segno da Cossu. Ancora un’altra doppietta, quella di Giaccherini, vale il successo del Cesena, che si porta a +2 sulla zona pericolo dove staziona la Sampdoria, che vince a Bari con un calcio di rigore trasformato da Pozzi. L’altra sorpresa di giornata la regala il Catania che, nel posticipo serale, sotto di due gol per effetto della doppietta firmata da Del Piero (184 gol in serie A, 11° marcatore di sempre), riesce nel finale di partita a conquistare il pareggio, prima accorciando le distanze con Gomez e poi sfruttando un calcio di punizione di Lodi dal limite dell’area bianconera che fa calare il gelo sull’Olimpico e scattare l’entusiasmo dei sostenitori catanesi. Sulla prestazione dei bianconeri pesano le occasioni mancate in contropiede e l’ottima prova del portiere catanese Andujar. Merito della squadra allenata da Simeone di aver disputato un ottimo secondo tempo meritando il pareggio, anche se raggiunto a tempo abbondantemente scaduto.
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