Nemmeno ai tempi del Pide de Oro i tifosi partenopei avrebbero potuto augurarsi un successo così schiacciante. Il Napoli dopo 17 anni espugna la sponda nerazzurra segnando tre reti nella Scala del calcio senza subirne. Senza Cavani, la squadra di Mazzarri colpisce seccamente con ripartenze fulminanti che vedono protagonisti l’inesauribile Lavezzi, l’inarrestabile Maggio padrone della fascia destra, l’esaltante Hamsik. In generale tutti i napoletani girano a meraviglia e giocano a memoria. Va sottolineato, tuttavia, quanto faccia discutere l’episodio che sul finire del primo tempo rompe l’equilibrio. Ovvero la caduta di Maggio in area interista provocata da tergo dall’esterno sinistro di centrocampo Obi, già ammonito (a centrocampo per un fallo inesistente su Lavezzi) e nell’occasione espulso con il secondo giallo al momento della contestuale concessione del calcio di rigore da cui scaturisce il vantaggio del Napoli. Tiro dal dischetto di Hamsik, respinta di Julio Cesar, ribattuta in rete di Campagnaro. Fallo, secondo i nerazzurri, iniziato fuori area. Le proteste reiterate determinano l’espulsione di Claudio Ranieri durante il rientro negli spogliatoi ai termine dei primi 45’. Nella ripresa il Napoli raddoppia all’11’ con Maggio che anticipa sulla corsa Nagatomo e piazza un pallonetto imprendibile per Julio Cesar. Poi arrotonda con Hamsik che, su verticalizzazione di Lavezzi, scatta con i tempi giusti eludendo il fuorigioco e infilzando per la terza volta il portiere nerazzurro. Nella seconda parte della ripresa è pura accademia per il Napoli, con l’Inter che si lecca le ferite. Nella squadra di Ranieri il ritorno di Maicon, sulla linea difensiva con Lucio, Samuele Chivu, non fa la differenza. Così pure il contributo di Alvarez alle spalle di Forlan e Pazzini. L’assenza di Sneijder pesa sul collettivo nerazzurro. L’ingresso di Nagatomo, Stankovic e Zarate non cambiano il volto della partita.
La Roma festeggia la prima vittoria all’Olimpico, ottenuta per 3-1 contro un’Atalanta che accetta il confronto aperto e conferma le ottime cose messe in mostra nelle prime quattro giornate. Dopo una decina di minuti con tentativi su entrambi i fronti, con Totti che prova spesso la conclusione rendendosi pericoloso, i giallorossi passano in vantaggio al 20’ con Bojan che riceve in profondità da De Rossi e betta Consigli con un diagonale. Il raddoppio arriva al 31’ con Osvaldo che, tenuta in gioco da Masiello in area bergamasca, riceve il pallone, supera con un pallonetto Consigli e spinge in rete. L’Atalanta riapre la partita al 3’ del secondo tempo con un colpo di testa di Denis, al quarto gol stagionale. Il risultato resta in bilico fino al 36’ quando Simplicio conclude una triangolazione con Pjanic e piazza un preciso pallonetto su cui Consigli non può intervenire. Bene De Rossi nel ruolo di playmaker davanti alla difesa e conferma dell’ottimo rendimento di Totti, uscito a metà ripresa per un risentimento muscolare alla coscia destra. Con Bojan e Osvaldo il capitano giallorosso dialoga alla perfezione contribuendo alla crescita qualitativa della squadra. L’Atalanta fa bene e non si lascia intimidire, ma non riesce ad essere incisiva in fase offensiva come nelle uscite precedenti. Ancora una buona prova di Schelotto, in odore di convocazione in nazionale.