Serie A: poker Leonardo e festa Zanetti, l’Inter va

335

Il motore dell’Inter torna a pieno giri e Leonardo può festeggiare il suo poker di vittorie dal suo arrivo sulla panchina nerazzurra. Nella serata in cui il capitano Xavier Zanetti festeggia 519 presenze, quante ne ha collezionate Beppe Bergomi, rifila un eloquente 4-1 al Bologna e prosegue la corsa all’inseguimento del Milan. Il Napoli, dal suo canto, impatta nella Fiorentina più che mai viva, trasformata dal secondo tempo dello stadio Franchi quando, nel turno precedente contro il Brescia, ha ribaltato il risultato da 0-2 a 3-2. Al Meazza la squadra campione del mondo si rivela degna del titolo, producendo ritmo e spettacolo. Milito sembra aver ritrovato la forma migliore e l’istinto giusto in area rigore. Eto’o è devastante sia quando ispira, sia quando conclude a rete. Maicon è il dominatore della fascia destra. Stankovic è un autentico propulsore. Tocca proprio a lui aprire la serie di marcature su assist di Eto’o. Il raddoppio porta la firma del “principe”, in precedenza fermato dal palo, su invito in profondità di Thiago Motta, altra pedina fondamentale nel rombo di Leonardo. Nella ripresa doppietta del camerunense: primo gol su colpo di tacco smarcante di Milito, il secondo con un capolavoro balistico su calcio di punizione. Nulla da fare, in tutte le circostanze, per il portiere del Bologna e della Nazionale, Viviano. Nella squadra felsinea gli uniti vitali e pericolosi sono Di Vaio e Gimenez, che nella riprese segna il gol della bandiera.

A Napoli la squadra di Mazzarri si fa fermare dalla Fiorentina, che gioca meglio e crea di più nel primo tempo. I secondi 45’ sono di marca partenopea, ma Cavani e compagni non trovano lo spunto vincente, nemmeno nei minuti di recupero come si erano abituati a fare nelle ultime partite. A conti fatti, una partita equilibrata. Una vittoria avrebbe portato il Napoli a -1 dal Milan, in attesa della prestazione domenicale dei rossoneri. La notizia negativa non è il pareggio senza reti, ma la distorsione al ginocchio patita da Grava, pedina fondamentale nello scacchiere azzurro. Per Mihajlovic la soddisfazione di una prova più che convincente dei viola, finalmente dimentichi di Mutu

forbes
forbes