Terzo tempo: prima dolce, poi salato

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Prima caramelle, poi i salumi della Valle Seriana. Fairplay a base di Golia bianca per stemperare il rammarico di tre punti sperati e sfumati nel finale di gara. La ricetta di Mondonico è semplice ed efficace. Vincere l’amarezza significa anche prenderla con filosofia. Passetto in classifica, mancano 14 punti alla meta. Mettiamola così e pensiamo positivo. L’ambiente che si è creato nella gara con il Vicenza piace prima e dopo. A conti fatti gli spettatori paganti sono stati poco più di 500, ripagati con tanto di gadget: cappellino o maglia da dodicesimo uomo. Si può fare di più per sostenere l’Albinoleffe? Certamente. L’inno d’Italia, suonato per onorare la ricorrenza nazionale del 17 marzo 2011, mette in mostra le doti vocali della curva vicentina, eccezionalmente sistemata in zona parterre, separata dal gruppo che occupa il settore ospiti. In sala stampa riflettori puntati su Cristian Zenoni che segna il primo gol in maglia bluceleste, ma non può goderselo come avrebbe voluto, per via della rimonta vicentina. Cellini, in veste di ex, non nasconde l’emozione di rivedere posti familiari e si perde negli abbracci. Era già tornato con la maglia del Varese nel girone di andata, la seconda volta con il Vicenza è decisamente più fortunata. Poco più in là, in area Terzo Tempo, c’è chi invoca un pò di cattiveria in più (sportivamente parlando), quasi avesse ascoltato Mondonico che la reclama insieme a quella determinazione che fa bene sia in fase difensiva che in finalizzazione offensiva. Sciarpe al collo, i tifosi seriani si concedono ai sapori della loro terra, offrendone ai vicentini che già nell’intervallo si ripromettevano di non mancare all’originale appuntamento del dopopartita.

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