Mancano esattamente nove mesi all’appuntamento clou dell’anno per l’enduro. La Sei Giorni Internazionale sbarcherà a Bergamo e nelle valli delle Orobie dal 24 al 29 agosto 2025, ma l’appuntamento sta già tenendo banco tra gli appassionati del mondo delle due ruote.
“C’è grande interesse attorno all’evento – dichiara il presidente del Motoclub Bergamo Giuliano Piccinini –. Ce ne siamo resi conto già a Silleda, a metà ottobre, quando i vertici della Fim e della Fmi ci hanno ufficialmente consegnato il testimone della 99.a edizione, passato dalla Spagna all’Italia. Bergamo è considerata la patria di questo sport e, anche grazie a una serie di fattori attrattivi, stiamo ricevendo numerosi feedback positivi. Già da settimane e da diversi Paesi del mondo, i team stanno pianificando la trasferta bergamasca che considerano un evento imperdibile”.
Una riprova dell’interesse che la Sei Giorni sta suscitando si è riscontrata anche durante l’ultima, affollatissima edizione di Eicma, l’esposizione mondiale delle due ruote chiusasi con numeri record il 10 novembre a Rho Fiera.
“Eravamo presenti con un nostro corner all’interno dello stand della Federmoto che ci ha gentilmente ospitato – aggiunge Piccinini – e nei giorni dell’expo, abbiamo promosso l’evento ricevendo apprezzamenti, incoraggiamenti con gli appassionati già “caldi” e incuriositi dagli aspetti della gara. E con loro sono venuti a trovarci diversi piloti azzurri”.
La macchina organizzativo-logistica in capo al sodalizio bergamasco è in pista già da alcuni mesi, ma nell’attesa di conoscere i dettagli di prove e percorsi, il numero uno del club orobico puntualizza con decisione alcuni aspetti che aiutano a capire, ma soprattutto a smentire rumors circolati insistentemente tra gli appassionati: “In questo ultimo periodo ne ho sentite di tutti i colori, a cominciare dalla voce che si starebbe organizzando una Sei Giorni ‘molle’ con l’obiettivo di riuscire a portare tutti i partecipanti al traguardo”.
“Quest’ultimo è il fine che tutti gli enduristi che partecipano puntano a raggiungere, una legittima e sana ambizione sportivo-agonistica, ma attenzione a non confondere questo aspetto con le caratteristiche tecniche e organizzative – continua Piccinini -. Che ribadisco a chiare lettere, smentendo categoricamente versioni diverse, sarà tutt’altro che blanda. Fin da ora, infatti, posso assicurare che tracciati e prove non saranno dei più semplici e che andranno affrontati da tutti i partecipanti preparati, dovranno presentarsi al via ben allenati”.
I tracciati della gara e le prove speciali sono “quasi del tutto decisi – precisa il presidente, che a tal proposito aggiunge -. L’80% della gara sarà fuoristrada. Anche questo dettaglio va chiarito, l’asfalto in questa Sei Giorni, che possiamo definire, ‘alla Bergamasca’ sarà costituito solamente dal 20% rimanente”.
Piccinini evidenzia come, nella complessa cornice logistico-organizzativa del grande evento, siano in fase di start anche le interlocuzioni dedicate con le varie istituzioni.
“L’auspicio è che, in considerazione della caratura mondiale dell’evento, si possa confidare in una collaborazione dei soggetti sul territorio coinvolti a vario titolo, in fatto di concessioni e delle necessarie autorizzazioni. Abbiamo alle spalle l’esperienza di 43 valli bergamasche – conclude -. Riportare a Bergamo un evento come la Sei Giorni significa innescare con questa scintilla organizzativa una grande passione. Tutti si aspettano un evento all’altezza della tradizione orobica dell’enduro e questo è un impegno che ci siamo presi nei confronti dei piloti, degli appassionati e delle aziende bergamasche che con il loro know how giocano un ruolo da protagoniste nel mondo delle due ruote. È un motivo di orgoglio per tutti”.
Al via, dal quartier generale della Fiera di Bergamo, sono attesi dai 600 ai 650 piloti (25% professionisti, 75% amatori) da 30 nazioni. Una grande festa internazionale. (Fonte: Moto Club Bergamo)