Un’ Italia combattiva e generosa torna a battere il Brasile dopo otto anni e per farlo sceglie il palcoscenico importante della World Cup, che vale anche come qualificazione olimpica. Un match lungo e palpitante, pieno di capovolgimenti di punteggio, di varianti tattiche, di colpi di scena, concluso al tie-break. L’Italia l’ha interpretato bene, con i logici alti e bassi di una sfida interminabile. Berruto ha indovinato alcune mosse determinanti: come quella di puntare su Fei centrale e di inserire Parodi al posto di Savani dal terzo set in poi. Ma senza la super prestazione della diagonale Travica-Lasko, probabilmente staremmo a raccontare un altro finale. Il regista ha gettato in campo tutti i suoi colpi e la sua grinta. Ha spronato i compagni, li ha incoraggiati, li ha materialmente portati alla vittoria. Infatti è stato lui a siglare il punto finale con un ace! Lasko sta vivendo una stagione meravigliosa. Oggi ha giocato un match eccezionale attaccando il possibile e l’impossibile, chiudendo con il 52% in attacco, una percentuale che solo i campionissimi riescono a realizzare in cinque set con il Brasile. I verdeoro hanno sofferto il servizio dell’ Italia nel primo set, ma poi sono cresciuti. Marlon ha guidato benissimo il gioco supportato da una ricezione quasi perfetta nel secondo e nel terzo. I campioni del mondo di Bernardinho nel quarto si sono trovati davanti un’altra Italia, messi sotto pressione hanno difeso l’impossibile, ma alla fine hanno ceduto. L’Italia ha dominato il primo set, poi ha subito la rimonta del solito Brasile, preciso, attento, aggressivo. All’inizio del quarto parziale erano in pochi a credere a una rimonta italiana, che invece c’è stata. La parte più intensa del match doveva ancora venire. Il tie-break è stato interminabile, vietato ai deboli di cuore. Si è iniziato punto a punto, con Lasko scatenato in attacco. Sul 4-3 il secondo arbitro il dominicano Cespedes chiama una invasione del muro azzurro dopo che l’attacco brasiliano era finito in tribuna. Grandi proteste e cartellino giallo a Mastrangelo. La reazione azzurra non tarda e al timeout tecnico si arriva sull’8-6. L’Italia non sfrutta tutte le occasioni e viene rimontata e sorpassata. Un muro di Parodi (12-12), subentrato a Savani evita che il sestetto campione del mondo allunghi ancora di più. Ormai in campo si gioca senza respiro. Il Brasile ha il primo match point, poi due l’Italia, il terzo gli viene negato dai direttori di gara che giudicano fuori un diagonale di Lasko, che le immagini tv diranno che era dentro. Altre quattro occasioni per chiudere la gara per il Brasile. Poi l’ultimo sorpasso. Lasko a muro (eccezionale la sua prova anche in questo fondamentale con 7 punti realizzati, 8 nello scout della squadra) regala l’occasione e Travica con un servizio lungo vincente, porta a casa un successo che sa di storia. Domani la World Cup si ferma, per il primo trasferimento. L’Italia si sposta Kumamoto, con in tasca altri due punti, che fanno classifica e morale. Dopo 8 anni il tabù Brasile è stato sfatato. (fonte: federvolley)
ITALIA-BRASILE 3-2 (25-16 20-25 18-25 25-21 22-20)
ITALIA: Fei 9, Lasko 27, Savani 5, Mastrangelo 9, Travica 6, Zaytsev 16. Libero: Giovi. Parodi 5, Sabbi, Maruotti. Non entrati: Boninfante, Buti. All. Berruto.
BRASILE: Murilo 9, Sidao 17, Vissotto 16, Giba 14, Lucas 8, Marlon 2. Libero: Sergio. Theo 5, Bruno, Rodrigao. Non entrati: Gustavo, Bravo. All. Bernardinho.
ARBITRI: Alenezi (Kuw) e Cespedes (Dom)
Spettatori: 5000. Durata set: 24, 29, 23, 26, 27.
Italia: bv 9, bs 23, mv 16, e 13.
Brasile: bv 5, bs 22, mv 10, e 11.