Non c’è che una Signora. E’ la Juventus dei vecchi tempi, quella che vinceva trascinata dalla classe di Platini. Quella che Antonio Conte ha portato allo scudetto alla prima stagione ha trovato in Pirlo e Marchisio due splendidi interpreti del bel calcio, ragionato e illuminante il primo, autorevole e penetrante il secondo. Ma soprattutto la squadra bianconera trova sempre l’assetto giusto con equilibri appropriati per non esporsi all’avversario di turno. E dire che nella bolgia di Glasgow ci sono tutte le premesse per 90 minuti di assalti del Celtic, il cui spirito agonistico è proverbialmente acceso. Gli scozzesi provano ad aggredire Pirlo che a sua volta ridicolizza il tallonatore di turno. I lanci di Peluso in profondità verso l’area del Celtic sono pralina al cioccolato per Matri che ne approfitta subito e con un tocco astuto supera il portiere in uscita. Il pallone supera la linea di porta prima che un disperato tentativo di salvataggio lo ricacci fuori; raccoglie Marchisio e ribadisce in rete, a scanso di equivoci. Ma il gol è da attribuire a Matri che firma il vantaggio con si chiude il primo tempo. Nella ripresa l’attaccante serve l’assist a Marchisio che in area aggira un avversario e fa 2-0. E siccome rendere favori è nella prassi bianconera, ecco che Marchisio finalizza un contropiede servendo Vucinic che fa tris. Un ben 3-0 in casa del Celtic Glasgow che sognava di bastonare la Juventus come gli era riuscito con il Barcellona di Messi. I giochi sono fatti e nella gara di ritorno degli ottavi di Champions ci sarà tempo e modo per divertire e festeggiare, sempre nel rispetto dell’avversario. E’ una vittoria netta, quella ottenuta dalla squadra di Conte, che ricorda quella del 1977 a Magdeburgo (allora finì 1-3) che spianò la strada alla conquista della Coppa Uefa dell’undici bianconero allenato da Giovanni Trapattoni con gente come Tardelli, Scirea, Causio, Zoff. Quella di Glasgow è un successo storico perchè le squadre italiane non vincevano su questo campo dal 1969, due anni dopo lo smacco rifilato dal Celtic all’Inter di Helenio Herrera nella finale di Coppa dei Campioni.