Atalanta alla ricerca di un centro di gravità permanente

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Quattro folletti: Mertens, Insigne, Politano ed Elmas hanno stravolto una Dea, bella quanto volete, ma non ancora matura al punto giusto. Per certi aspetti addirittura frivola. Ma ciò che è mancato maggiormente, nella gara di ieri, è stato l’equilibrio.
Da subito i nerazzurri hanno aggredito l’avversario costringendolo nella propria trequarti. Ma difronte a un Napoli compatto e ricco di qualità, sono stati sufficienti due passaggi in profondità e una corsa nello spazio per mettere in ginocchio la Dea. Quanti gol ha incassato l’Atalanta in contropiede nell’era di Gasperini? A memoria tantissimi. Troppi. Ma, allora, le lezioni fin qui subite non hanno insegnato alcunché.

Il concetto del tutti avanti alla ricerca disperata del gol, forse andrà rivisto, soprattutto contro squadre come il Napoli. Tutti gli allenatori del mondo predicano equilibrio, meno che a Bergamo. Sarà per il divertimento, sì, ma degli altri.
Koulibaly che pesca Lozano sulla riga di metà campo con davanti il nulla e dietro solo Palomino alla vana ricerca del contrasto; la capacità di stoppare la palla, alzare la testa e guardare chi stava arrivando dall’altra parte in solitudine e poi dare a Elmas la palla da spingere in gol è la rappresentazione della differenza qualitativa tra le due squadre di ieri. Per non parlare dell’invenzione Insigne-Politano su punizione.

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Per contro, con tutta la mole di gioco prodotta dai nerazzurri, qualcuno si ricorda quanti tiri in porta ha fatto Muriel? Malinovskyi? Koopmeiners? Miranchuk? Mentre ad ogni partita aumentano sempre più i dubbi su Musso. Bravissimo tra i pali, lo riconosco. Ma sarà mai possibile che un giocatore pagato fior di milioni (venti) non sappia fare un lancio decente sui piedi del compagno? Né sul lungo, tanto meno sul corto. Non entro nel merito dell’uscita che ha causato il rigore, dove la frittata era già stata fatta prima, ma la sua scarsità a trattare la palla con i piedi lascia molto perplessi.
L’Atalanta, nel girone di ritorno, ha scialacquato il tesoretto accumulato nel girone di andata che, ricordiamo, sia era chiuso al quarto posto. La classifica racconta di un’Atalanta ridimensionata, ma che ha ancora qualche chance da giocarsi nella competizione europea. A partire da giovedì. Speriamo che a Lipsia vada meglio di così.