Champions ultimo atto da vincere

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Da una vittoria che sembrava sul punto di maturare al ribaltone dello Young Boys fino al gol che ha rimesso il risultato in pari. Alla sua terza stagione di Champions League l’Atalanta è passata puntualmente in vantaggio nei cinque incontri disputati, venendo sempre raggiunta, pareggiando tre volte, facendosi superare a Manchester dallo United e vincendo solo all’andata con gli svizzeri. Resta il confronto dell’8 dicembre al Gewiss Stadium con il Villarreal, avanti di un punto dopo la sconfitta interna con i Red Devils e dunque necessariamente da battere. Sarebbe stato meglio avere a disposizione almeno due risultati, ma la squadra di Gasperini è abituata a non fare conti. Resta il rammarico dei punti persi per strada, soprattutto per mancanza di attenzione dopo avere comandato gioco e risultato. Sul manto sintetico di Berna si sapeva non sarebbe stato facile. Il pallone corre veloce e gli svizzeri, che sono assuefatti, ne traggono vantaggio. Con lo Young Boys l’Atalanta ha fatto la partita fino a metà primo tempo, andando a segno con Zapata, autore di una pregevole girata di destro. Il raddoppio poteva arrivare subito dopo la mezz’ora su un rigore apparso solare per una falciata in area su Pasalic, che l’arbitro tedesco Siebert e il Var non hanno giudicato esistere. Invece sono arrivati il pareggio elvetico su azione da corner e palla spizzata di testa da Siebatcheu, con carambola tra montante e palo, e l’infortunio di Zappacosta, sulla cui caviglia destra è rovinato da tergo Ngamaleu senza che sia stato ammonito. Il subentrato Pezzella ha fatto bene, coprendo la fascia sinistra e sfiorando il 3-1 dopo che Palomino, baluardo difensivo con vena offensiva, aveva riportato in vantaggio l’Atalanta a inizio ripresa calciando a giro dai 16 metri. Negli ultimi dieci minuti è successo di tutto. Prima un inspiegabile rilassamento su una rimessa laterale che ha permesso a Sierro, perso di vista da De Roon, di presentarsi nell’area piccola e insaccare senza disturbo. Imparabile il sinistro all’incrocio dei pali scagliato dal difensore elvetico Hefti poco dopo. Il 3-2 sarebbe stata una beffa clamorosa. Ma l’angelo della provvidenza siede in panchina e quando Gasperini lo ha evocato non ha tradito raddrizzando le sorti. Luis Muriel ha calciato a freddo una punizione dal limite, mettendo a segno un colpo da biliardo e confermando di avere ritrovato la vena realizzativa. Merito va dato anche a Musso, che ha evitato il peggio in pieno recupero con gli elvetici all’assalto.

(photocredits: Alberto Mariani)

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