Passo da Champions

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Eugenio Sorrentino

Il passaggio allo stadio Tardini di Parma nascondeva due tipi di insidie, legate all’atteggiamento che i ducali, alla vigilia prossimi alla retrocessione aritmetica, avrebbe tenuto in campo e alla capacità della squadra di Gasperini di imprimere la propria marcia e imporsi in termini di gioco e risultato. La risposta dal lato bergamasco è stata confortante, grazie alle cinque reti che hanno saldato il successo e rimpinguato il bottino stagionale sempre più prolifico, ma anche in virtù di un dominio territoriale che nel primo tempo ha smorzato sul nascere qualsiasi velleità offensiva degli emiliani, tanto da lasciare inattivo Sportiello, chiamato a sostituire lo squalificato Gollini. Lo score racconta di un altro gol d’autore di Malinovskyi, schierato nel reparto offensivo con Zapata e Ilicic, il quale a sua volta nei suoi 45 minuti ha messo in pratica le sue doti di professore. Primo tempo con un solo gol all’attivo, meno di quanto l’Atalanta avrebbe meriato. I cambi, arma strategica di Gasperini, hanno fatto la differenza nella ripresa, con Pessina a segno quasi subito e il più che ritrovato Muriel tornato a recitare il ruolo più gradito e a festeggiare l’interpretazione di maggiore successo: il goleador. Stampato il pallone in fondo al sacco mirando al solito angolo dove solitamente il portiere non può arrivare, “Lucio” Muriel si è fatto trovare al posto giusto per ribattere in rete il pallone respinto dal palo su tiro di Pessina e deviazione dell’estremo difensore parmense. Sarebbe stato trionfo, oltre che vittoria, se la porta fosse rimasta inviolata. Invece, vuoi per rilassamento, vuoi per distrazione o leggerezza, ai due gol del colombiano è stato consentito al Parma di rispondere iscrivendo nel tabellino due giocatori promettenti, Brunetta e Sohm, su cui la società emiliana punta per tentare di tornare nel massimo campionato. A tranquillizzare Gasperini, che proprio non ha gradito le regalie, ci ha pensato il russo Miranchuk, uno che non tradisce quando c’è l’occasione di mettere la palla in rete. Dopo che Pasalic ha esaurito il duello con il portiere Sepe, che gli ha negato la soddisfazione del gol, è arrivato il colpo mancino del 5-2. Tre punti e una manita consentono all’Atalanta di permanere al secondo posto a tre giornate dal termine. Quattro partite in undici giorni, dal 12 al 23 maggio, tenuto conto della finale di Coppa Italia con la Juventus, prima dell’ultimo atto casalingo con il Milan, diranno di quanto l’Atalanta ha alzato l’asticella.

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