Altro stop per l’Atalanta

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L’Atalanta avrebbe voluto festeggiare il poker di convocazioni in azzurro con una vittoria nell’amichevole programmata allo stadio di Bergamo contro il Chievo in quello che è stato ribattezzato “summer match”, anche se con scarso pubblico presente sugli spalti. Così non è perché la squadra clivense prende sul serio l’impegno come si trattasse della prima di campionato e si prende la soddisfazione del successo schierando una delle possibili formazioni titolari, che resta tale fino al 33’ del secondo tempo. Tre dei convocati dal ct Prandelli, vale a dire Consigli, Peluso e Schelotto sono in campo, non Gabbiadini in predicato di trasferirsi a Bologna via Juventus con arrivo in maglia atalantina del centrocampista australiano Troisi. La squadra di Colantuono non è quella tonica e veloce vista all’opera nel primo, vero impegno sostenuto in fase di preparazione contro l’Udinese con in palio il Trofeo Bortolotti. Ancora a riposo Cigarini e Carmona, Colantuono schiera Consigli tra i pali, linea difensiva formata da Bellini, Lucchini, Manfredini e Peluso; Schelotto, Kone, Cazzola e Moralez a centrocampo, Parra e Denis in attacco. Il Chievo, che conserva in buona parte l’ossatura della passata stagione, propone Di Michele e Pellissier terminali offensivi. In realtà, a parte un’azione personale di Di Michele dopo 8’, per tutto il primo tempo gli uomini gol non arrivano al tiro. Ci pensa proprio Di Michele a rompere il digiuno al 42’, ricevendo il pallone all’altezza della lunetta dell’area atalantina e piazzando da fermo un rasoterra secco e preciso nell’angolo alla sinistra di Consigli che resta immobile. Ad inizio di ripresa il neo portiere della nazionale lascia il posto a Frezzolini e Colantuono cambia mezza difesa inserendo Matheu e Stendardo e lasciando fuori Bellini e Manfredini. Al 9’ Fernando Parra tenta l’azione personale, senza successo, poi viene avvicendato da Tiribocchi, mentre Brivio subentra a Peluso. E il Tir si presenta dopo 3’ con una girata di prima intenzione che si perde d’un soffio a lato. L’Atalanta cerca sbocchi nell’attenta difesa veronese, senza trovarli. A metà ripresa Colantuono completa il valzer delle sostituzioni, arrivando a cambiare per 8/11 lo schieramento iniziale, con Raimondi e Scozzarella che prendono il posto di Schelotto e Kone, mentre Ferri subentra a Lucchini. La difesa atalantina è praticamente ferma quando Hetemaj scodella al centro dell’area dove Cesar è libero di appoggiare di testa nell’angolo basso alla destra di Frezzolini, che ripete la scena del primo gol clivense restando immobile sulla linea di porta. Al 33’ Di Carlo decide di effettuare due cambi: Stoian per Di Michele e Moreno per Papp. Poi dà spazio a Cofie e Thereau che prendono il posto di Hetemaj e Vacek. La partita scivola via senza che l’Atalanta riesce a muoversi dallo stallo. Al 42’, su azione da corner, Raimondi ingaggia un duello batti e ribatti che risolve al terzo tentativo infilando la rete del Chievo. Si ripete, in termini di risultato, la sorprendente battuta d’arresto patita in amichevole dalla Cremonese di LegaPro. Non è un verdetto, sicuramente un segnale. Perché la squadra di Colantuono è in grado di esprimere ben altre potenzialità.

(foto: www.atalanta.it)

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