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Discesa il mondo di Sofia

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Alpine Ski World Cup 2020/2021. Sofia Goggia (ITA) St. Anton (AUT) 09/01/2021 Photo: Marco Trovati by Pentaphoto

Federico Errante

Regina in discesa, superG da rivedere in modalità “classe operaia”. Il weekend di St Anton, sulla mitica pista intitolata a Karl Schranz regala due certezze in altrettante prove di velocità. Sofia Goggia è sempre più libera, specialità in cui nel 2018 a PyeongChang ha centrato l’oro olimpico e che attualmente la vede al comando della classifica: un successo ed un secondo posto a Val d’Isere in Francia e un dominio, in lungo ed in largo, in Austria. Perché la nona vittoria in carriera – podio numero 30 – arriva con una prova sensazionale, che lascia poco più delle briciole alle avversarie, tutte oltre il secondo di ritardo ad eccezione dell’austriaca Tamara Tippler (+0.96). Un margine che la dice lunga sulla straripante performance, che si è sviluppata in un crescendo e, per dirla come lei, “con il piede abbassato nei curvoni ad oltre 100 km/h”. Superata Karen Putzer, ora per la finanziera ci sono nel mirino le 15 vittorie di Isolde Kostner (12 in discesa) e Federica Brignone con Deborah Compagnoni a 16. Un sabato magico, giorno del compleanno di papà Ezio, uomo poliedrico e fuori dagli schemi, dal quale Sofia ha ereditato tratti marcati della sua personalità: “Spero di avergli fatto un bel regalo”, la dedica ai microfoni. Concetto rafforzato tramite un post sui social e un “Auguri papi” per sigillare a dovere una giornata di gloria. Che la porta, peraltro, a consolidare la leadership e un pettorale rosso più che mai nelle sue mani con 280 punti, a + 60 sulla svizzera Corinne Suter (detentrice delle coppette di discesa e superG) mentre l’americana – terzo gradino del podio consecutivo – è a quota 180. Dall’euforia del sabato all’amaro in bocca che resta per una domenica che dura poco più di 10”. Tanto, infatti, basta alla bergamasca per insaccarsi nel superG e gettare alle ortiche una bella chance per lasciare il timbro, laddove ancora non riesce a fare la voce grossa. Al contrario dell’elvetica Lara Gut che, nonostante un numero incredibile per restare nel tracciato, si tiene alle spalle l’azzurra Marta Bassino (terzo podio dopo i trionfi in gigante a Soelden e Courchevel) per 16 centesimi e la connazionale Suter per due decimi. Tracciatura molto complessa, tanto che addirittura 18 atlete non sono riuscite a tagliare la linea del traguardo. Roberta Melesi, lecchese cresciuta nello Sci Club Radici Group, con il 27mo posto va a punti per la seconda volta in Coppa del Mondo. La prima fu nel gigante di Soelden il 26 ottobre 2019 quando terminò in 24ma piazza.

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