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La favola di Paolo Rossi nata a Bergamo

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Eugenio Sorrentino

Molte delle più belle favole del calcio sono nate o hanno scritto pagine nello stadio di Bergamo. E’ accaduto anche per Paolo Rossi, l’eroe del Mundial ’82, il Pablito che s’era già palesato al mondiale argentino del 1978 e tradito al culmine della sua carriera due anni dopo da un pugno di disonesti, con cui venne chiamato a confrontarsi all’indomani della brutta pagina del totonero, e da chi non ebbe a credere nella sua innocenza e buona fede. Merito di Enzo Bearzot averlo voluto, a dispetto di tutti, nella spedizione che regalò all’Italia il terzo titolo mondiale. Anche Paolo Rossi se n’è andato via anzitempo, con la discrezione che gli era propria, in punta di piedi, lasciando l’impronta indelebile della gloria guadagnata sul campo e ripagata dall’affetto vero e sincero di quegli italiani che “non avevano mai vinto il mondiale”.

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La carriera di Paolo Rossi è iniziata a Bergamo, la domenica del 30 ottobre 1977, davanti a oltre 32mila spettatori letteralmente stipati come oggi non si potrebbe nel vecchio Brumana. Gente che, con il calcio d’inizio alle 14:30, saltava il pasto in famiglia per andare all’Atalanta. Ma che quella volta scoprì Paolo Rossi, con la maglia a strisce verticali del Lanerossi Vicenza, scartato dalla Juventus, dopo una via crucis di tre menischi saltati e ventiquattro mesi di degenza ma riabilitato l’anno prima in B dall’allenatore Giovan Battista Fabbri. Paolo Rossi giocava in una squadra costruita “spendendo un pugno di lenticchie”, come disse l’allora presidente vicentino Giussy Farina. Con quattordici vittorie, undici pareggi e cinque sconfitte, il Lanerossi Vicenza del giovane Paolo Rossi finì al secondo posto, il miglior risultato mai raggiunto da una neopromossa. Al termine della stagione Paolo Rossi si guadagnò la convocazione ai Mondiali di Argentina. Dei 50 gol vicentini, 24 portarono la sua firma. I primi due segnati a Bergamo, nella partita finita 2-4. Gol dell’atalantino Rocca al 32’, pari del mediano Guidetti al 38’, poi in gol Paolo Rossi al 46’ prima della doppietta di Guidetti al 51’. Dopo il penalty trasformato da Rocca al 70’, sigillo finale di Paolo Rossi al minuto 86 dagli undici metri per un’autentica apoteosi della squadra di GB Fabbri. Fu quello il primo atto di nascita del Real Vicenza e l’inizio della favola dell’esile numero 9, così leggero da non fare pensare a un centravanti, così leggero da essere volato in cielo troppo presto.