Oldrati iridato alla 6 Giorni Enduro

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Gian Battista Gualdi

La Sei Giorni Enduro, disputata dal 30 agosto al 4 settembre, ha incoronato la squadra italiana, che ha conquistato il titolo mondiale e di cui ha fatto parte il bergamasco Thomas Oldrati, vicecampione mondiale 2020 della classe E1, che quest’anno gareggia nella classe E2 con la Honda-RedMoto CRF 450RX Enduro.

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Al Crossodromo di Cassano Spinola la formazione composta da Andrea Verona, Davide Guarneri, Thomas Oldrati e Matteo Cavallo ha conquistato la vittoria dopo aver comandato la classifica World Trophy dal primo all’ultimo giorno, concludendo con un tempo di 12h 55’23”02. Il vantaggio sulla Spagna, seconda classificata, è stato di 4’41”46. Terza la squadra degli Stati Uniti a 7’59”25. Centauri azzurri sempre avanti fin dal primo giorno di gara della 95esima edizione della Six Days Enduro. Andrea Verona (GasGas 250 4T), Davide Guarneri (Fantic 250 4T), il capitano Thomas Oldrati (Honda 450 4T) e Matteo Cavallo (TM 300 2T) hanno fatto segnate un dominio assoluto. Nel penultimo giorno di gara il vantaggio è salito fino a 5’20”. Un margine che non ha lasciato alcuna possibilità di rimonta ai più diretti avversari. Decisivo soprattutto il quarto dei sei giorni della competizione, quando l’Italia ha guadagnato minuti importanti sugli inseguitori, facendo ancora più marcatamente la differenza su un percorso di quasi 200 km in Val Curone, dove i team nazionali hanno affrontato cinque prove speciali sulle sei previste. Ebbene, gli azzurri hanno guadagnato 1’40’’ sugli spagnoli, che a due giorni dalla fine accusavano un ritardo di 5’01” dall’Italia, rimasta come detto sempre in testa alla classifica generale. In questa circostanza, Thomas Oldrati, il quale nei primi due giorni sono andato forte, per poi stringere i denti.  si è piazzato nella top 10 della E2.

“Nei giorni che hanno preceduto la manifestazione iridata – ha scritto Thomas Oldrati sul suo profilo facebook – il gruppo dei piloti italiani ha percorso più volte i tracciati delle lunghe prove speciali, coprendo fino a 120 km, per cercare di memorizzarle al meglio e affrontarle con maggiore sicurezza. Da “capitano” direi che abbiamo creato un super gruppo tra piloti, meccanici e tutto il numerosissimo staff”.

Uno sforzo durissimo, avvolti dalla polvere, su piste insidiose, con il pubblico sempre più numero e ordinatamente distanziato, arrivato a sostenere i motociclisti italiani. Al crossodromo di Cassano Spinola, in provincia di Alessandria, l’atto finale e la cerimonia di premiazione per il titolo assoluto, a cui si è abbinato quello dei piloti junior.