Yumin Abbadini cade. Sfiorato il podio ai Mondiali di ginnastica artistica

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di Marco Cangelli
Un piccolo errore a volte può fare la differenza nel mondo dello sport. Lo sa bene Yumin Abbadini che ha visto sfumare la medaglia di bronzo ai Mondiali di ginnastica artistica per via di una caduta nel corso dell’ultimo esercizio.

Il portacolori della Pro Carate ha infatti condotto l’Italia al quarto posto nella gara a squadre vinta dalla Cina con 257.858 punti.

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Un risultato che lascia l’amaro in bocca dopo un torneo che ha visto gli azzurri totalizzare 245.995 mancando per poco meno di due punti il bronzo vinto dalla Gran Bretagna.

Il 21enne di Ranica ha aperto le danze consentendo agli azzurri di resistere agli anelli conservando la posizione e ottenendo 13.033 con una nota D di 4.7.

Una prestazione utile per la formazione tricolore che ha avuto modo di sfruttare al volteggio la perfezione di Nicola Bartolini e Lorenzo Casali, capaci di superare quota 14.500 e di sfruttare gli errori nella rotazione da parte di Cina e Gran Bretagna.

Un andamento mantenuto anche alle parallele dove, nonostante una scivolata di Casali, gli uomini di Giuseppe Cocciaro hanno limitato i danni usufruendo del colpo di Matteo Levantesi il quale ha totalizzato 14.266 punti (D:5.9 E:8.366).

Il momento cruciale è arrivato però alla sbarra dove Abbadini ha risposto prontamente alle necessità della squadra completando un esercizio particolarmente complicato che ha permesso di migliorarsi rispetto la qualificazione e ottenendo 13.663 punti.

Emulato dallo specialista Carlo Macchini (14.300, D:6.1 E:8.2), il giovane orobico si è superato anche al corpo libero realizzando un esercizio composto da due avvitamenti e mezzo collegati a un salto teso, tabas stoppato, due avvitamenti stoppati, un avvitamento avanti stoppato e triplo avvitamento in chiusura che è valso un punteggio di 13.733.

Complice la stoccata del campione del mondo Nicola Bartolini (14.333), Abbadini e compagni si sono presentati all’ultima rotazione in terza posizione, con oltre un punto di vantaggio sulla Gran Bretagna.

Un vantaggio difeso a denti stretti al cavallo da Macchini, ma soprattutto da Abbadini che però ha patito una scivolata in uscita che non gli ha permesso di andare oltre 12.300.

Una caduta che ha impedito al bergamasco di regalare all’Italia uno storico bronzo, ma non di realizzare comunque una prestazione che rimarrà negli annali della ginnastica italiana.