Basket: Primi verdetti, mentre prosegue la caccia a Siena.

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Con la 13a giornata di ritorno, il massimo campionato di basket comincia ad “emettere” i primi verdetti e le prossime sfide avranno l’arduo compito di definirne altri. Come al solito le prime partite di sabato hanno fatto da gustoso aperitivo allo show domenicale: prima Biella si aggiudica il derby (87-78) e condanna praticamente Casale alla Legadue, nonostante un superbo Shakur da 23 punti, 9 rimbalzi e 30 di valutazione. Troppa la differenza di qualità fra le due squadre (valutazione finale 102-77) e poche le contromisure efficaci contro i 7 uomini in doppia cifra per coach Cancelieri. La sconfitta della Novipiù regala la salvezza matematica a Montegranaro e Cremona che scendono in campo poco dopo a “cuor leggero”. Finalmente i lombardi sono capaci di “esportare”al PalaRossini la bella pallacanestro giocata fino ad ora solo fra le mura amiche. Finale 66-73, con un super Cinciarini da 19 punti e una Fabi Shoes troppo brutta per essere vera. L’assenza di May pesa parecchio ed il solo Zoroski (20) pare essere sceso sul parquet con il giusto approccio. Per Giorgio Valli ora la sfida a Teramo (reduce dal turno di riposo), diventa motivo di orgoglio, sapendo di trovarsi di fronte una formazione che con una vittoria festeggerebbe la meritatissima permanenza in serie A.

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Sidigas Avellino – EA7 Emporio Armani Milano 77-90

Come da pronostico, Milano prosegue nella serie positiva ed espunga il PalaDelMauro (4a vittoria consecutiva, 8 nelle ultime 11), a fronte di una Avellino giunta a fine stagione con le pile decisamente scariche. Sette uomini contro undici, con Rocca e Gentile che subentrano dalla panchina a fronte dei pur validissimi Spinelli (a mezzo servizio) ed Infanti. Questo il quadro per rendersi conto di come coach Scariolo non potesse farsi scappare questa ghiotta occasione per raggiungere quota 36 in classifica ed appaiare Pesaro al terzo posto con Cantù a soli 2 punti. L’Emporio Armani vuole subito mettere in chiaro le cose e piazza un parziale di 10-0 con Hairston (8 dei 27 totali) grande protagonista, Avellino come spesso gli capita reagisce alla grande e fino a che ha energie da mettere in campo gioca praticamente alla pari (primo quarto 23-23). I protagonisti in maglia verde sono i soliti noti, Green (15 e 8 assist) e Johnson (16), ai quali si unisce uno strepitoso Gadderfors. Il talento di proprietà Virtus sforna una prova mostruosa che produce 19 punti, 7 rimbalzi e 7 recuperi per un 31 di valutazione! La panchina di Milano è però la chiave del successo, prima provoca lo strappo decisivo con Radosevic e Giacchetti, per poi conservare il vantaggio grazie al solido e solito apporto di Mason Rocca. Detto di un Hairston da record (massimo in carriera in Italia, 27 punti), benissimo fra i biancorossi anche la coppia Fotsis (17 e 7 rimbalzi)-Cook (8 e 5 assist). Se con una prova normale di Mancinelli (3) e Bourousis (10) si portano a casa vittorie come queste, le speranze per un futuro ancora migliore, non possono che essere ben riposte. Ora la trasferta di Roma, sempre in attesa dell’ultimo tassello per completare il roster in versione play-off, l’ultimo nome fra gli addetti ai lavori è quello di Justin Dentmon (27 anni, 1.83, Mvp della D-League per il 2011-2012).

Scavolini Siviglia Pesaro – Banco di Sardegna Sassari 89-81

6 su 7 è sicuramente un’ottima percentuale, se poi è la striscia positiva inanellata dalla Pesaro di Luca Dalmonte, si capisce come i biancorossi si siano meritatamente conquistati il terzo posto in classifica, superando proprio la diretta rivale (ribaltata anche la differenza canestri) ed aspettando ora la capolista Siena per la sfida di giovedì 26 a cui non mancherà certo la degna cornice di pubblico ed entusiasmo. Partenza ad handicap per le assenze su entrambe le panchine (Cusin per la Scavolini, Hosley per Sassari), ma spettacolo assicurato e basket godibilissimo come spesso accade nelle partite che vedono coinvolti i sardi. Protagonista per gli ospiti uno straordinario Drake Diener, che nei 40 minuti giocati produce 30 punti, 5 recuperi e 10 rimbalzi, peccato per coach Sacchetti che le rotazioni siano davvero risicate e le energie vengano a mancare proprio nel momento decisivo.I talenti a stelle e strisce hanno fatto la felicità dei tifosi di casa ed hanno portato più volte la propria squadra sul +10, senza mai riuscire a produrre la fuga definitiva a causa dei troppi rimbalzi offensivi (17) e dei conseguenti secondi tiri. La presenza di Hickman (17 e 4 assist), la solidità di Jones (20 e 9 rimbalzi) uniti al talento smisurato dell’ex White (24 e 4 assist), formano un mix letale per le speranze del Banco, che pure al termine dei primi 30′ era a soli 2 punti di distacco (62-64). Ora con la speranza di recuperare qualche elemento fondamentale, prossimo appuntamento casalingo contro una Biella che nulla ha da chiedere al prosieguo del campionato, ghiotta occasione per 2 punti da conquistare senza esitazioni.

Umana Venezia – Acea Roma 83-69

Ecco un altro verdetto: Venezia raggiunge i play-off da neo promossa, grande premio per tutto l’ambiente e per il lavoro straordinario di Andrea Mazzon e del proprio staff. Se pensiamo che questa squadra doveva disputare il campionato di Legadue…. Dopo un primo tempo equilibrato (42-41 all’intervallo lungo), ma che vive di fughe di Venezia e miracolosi recuperi di Roma, il secondo parziale segna l’allungo definitivo. Clark (20 e 6 assist dopo l’assenza forzata di Cremona) e Young (23 e 9 rimbalzi) innescano la letale combinazione difesa+contropiede e per l’Acea cala la notte più scura. Il quarto fallo di Varnado (13 e 10 rimbalzi) da il là ad un terribile parziale che coach Calvani non riesce più a tamponare (70-51 dopo 30′). La partita termina in pratica qui e agli ospiti non resta altro che prendere atto della sconfitta, nonostante le ottime performances di Datome (22 e 9 rimbalzi) e del solito Tucker (16 e 4 assist). Le parole dell’allenatore in conferenza stampa “Prestazione imbarazzante, si può perdere ma giocando.Non in questo modo. C’è chi si è tirato indietro e questo non va  bene”, non fanno presagire nulla di buono per i giallorossi, attesi mercoledì da una sfida “storica”. Contro Milano non saranno in palio solo i punti play-off, ma anche la credibilità di un gruppo che avrebbe tutto per ben figurare e che ha decisamente esaurito tutti gli alibi possibili. Gli orogranata, esauriti i festeggiamenti per il traguardo raggiunto, viaggeranno verso Caserta per continuare a sognare.

Canadian Solar Bologna – Otto Caserta 84-66

La notizia del giorno è l’arrivo in maglia bianconera di Ivan Paunic, nazionale serbo in uscita dal club russo del Novgorod, “non un vero tiratore ma un buon giocatore che può aiutarci per queste ultime partite” le parole di Alex Finelli dopo il successo contro Caserta. Successo che è il numero 13 su 14 gare casalinghe disputate all’Unipol Arena, la vera arma segreta della Virtus sponda Bologna. Resta comunque imbarazzante alla luce di una probabile post season, la differenza di produzione fra il quintetto “titolare” ed i “panchinari”. Anche nella comoda vittoria contro i campani, i primi 5 vanno tutti in doppia cifra mentre il totale di punti dalla panchina si ferma a 11. Parte forte la squadra di casa (25-17 il primo quarto) sulle ali di un ispiratissimo Koponen (21, 9/9 da 2, 6 assist), ma quando deve ricorrere alle rotazioni dalla panchina, ecco insorgere i primi problemi (39-36 all’intervallo lungo) anche a fronte di una Caserta ridotta al minimo sindacale. Smith (12) e l’ex Collins (7) sono in campo per onor di firma, per cui coach Sacripanti deve fare di necessità virtù provando a vincerla con le conclusioni da fuori dell’altro ex Righetti (10) e di Doornerkamp (13). La soluzione può venire buona per i primi 20 minuti, ma nella ripresa non riesce più a dare i frutti sperati, lasciando la strada spianata a Gigli (13 e 11 rimbalzi) e Sanikidze (15 e 10 rimbalzi), che suggellano la netta vittoria. Ora con l’incognita del nuovo arrivato (tempi tecnici per il visto permettendo), viaggio in casa della disperata Casale per rafforzare la posizione play-off ed invertire la tendenza dopo una serie di prestazioni da incubo fuori casa.

Montepaschi Siena – Benetton Treviso 90-67

Ormai Simone Pianigiani più che agli avversari guarda in casa propria per valutare la situazione “infortunati-recuperi” in vista della volata play-off. Con il comodo successo su una Benetton non all’altezza della situazione (per ammissione dello stesso Djordjevic), il primo posto della Regular Season è praticamente blindato (per la sesta volta consecutiva) ed allora ecco che l’attenzione va a coloro che vivono la settimana in infermeria o quasi. Nell’ordine, Kaukenas, Rakocevic e Maciulis (” Jonas si allena bene con noi ma dobbiamo valutare sulla base di ulteriori informazioni mediche” le parole del coach senese) sono sotto stretta osservazione, così come Moss che oggi sarà fermato causa pubalgia ed inizierà un ciclo di terapie per garantirgli il ritorno alla piena efficienza fisica. Nel frattempo si guarda con occhio vigile al mercato (il play Marcus Williams è in cima alla lista) e si giocano le ultime partite di campionato. Dopo un equilibrio durato un quarto e mezzo, la Montepaschi scappa a cavallo dell’intervallo lungo con un parziale di 30-14 in 10′, propiziato da un ottimo Aradori (19 massimo stagionale) e da Andersen (16 con 6/6 da 2 punti). Treviso che era sopravvissuta grazie al tiro da 3 punti, non riesce a trovare una strategia alternativa (alla fine 31 tiri da 2 e 28 da 3) e quando le percentuali fisiologicamente calano  viene travolta nel secondo tempo, con il solo Viggiano (17) a lottare fino all’ultima sirena. Ora per i veneti “la gara più importante dell’anno” così come la ha definita Sasha Djordjevic, sfida casalinga contro Varese alla caccia dell’ultimo treno per accapparrarsi l’ottavo posto.

Bennet Cantù – Cimberio Varese 76-66

“Quintetti che non avevo pensato nemmeno nei peggiori incubi!” questa la disamina di Andrea Trinchieri a fine partita, per cui immaginate quanto sia stato benedetto il prossimo turno di riposo dallo staff biancoblu. Il derby è vinto e meritatamente, per il momento va in archivio la sconfitta con Milano e si raggiunge un secondo posto al quale danno la caccia tutti gli inseguitori della capolista Siena, per avere il fattore campo a favore nelle sfide di play-off fino all’ultimo atto. Sette sono gli uomini che scendono sul parquet per i padroni di casa, costretti loro malgrado a tenere inchiodato alla panchina anche Denis Marconato, per un non ben identificato problema al ginocchio emerso nella mattinata. Dopo 2 quarti equilibrati, proprio questi sette leoni raccolgono le ultime stille di energia e prendono in mano l’incontro, piazzando un parziale di 24-12 nel terzo quarto che spacca la partita. Il dato incredibile è che nonostante Cantù sia priva in pratica di “numeri 5 “effettivi, domina completamente la scena a rimbalzo(37-23) ed in questi numeri anche Recalcati troverà la chiave per una sconfitta che lascia comunque intatte le possibilità di mantenere fino al termine l’ultimo preziosissimo posto per entrare nella post-season (vedi sconfitte di Roma e Avellino, che rimangono staccate di 2 punti in classifica). Ovviamente è il quintetto iniziale che produce la quasi totalità dei punti per la Bennet, che limita l’apporto della panchina ai 6 punti di un comunque positivo Cinciarini e ai soli 2 di uno spremuto Gianluca Basile. L’anima della squadra è Greg Brunner, che con 18 punti e 13 rimbalzi anima la terza frazione ed il suddetto parziale vincente. Quando anche Mazzarino (12), si deve arrendere agli acciacchi (schiena), Markoishvili (11 e 8 rimbalzi), Leunen (17 e 5 assist) e Perkins (10 e 7 rimbalzi), alzano incredibilmente il proprio livello, chiudendo la via del canestro agli avversari costretti alla resa. Varese (priva di Ranniko) non riesce ad accendere le proprie bocche da fuoco (Goss e Stipcevic producono un desolante 1/9 da 3) e non basta un buon apporto di Fajardo (14 ma solo 4 rimbalzi) per contrastare l’onda biancoblu. Ora nelle prossime gare sarà vietato sbagliare per non abbandonare un traguardo ambizioso ma assolutamente alla portata.

( commento di Luca Polesinanti )