Camp Nou terra di conquista

739

Dopo la Liga, il Barcellona saluta anche la Champions League. Il Chelsea, in vantaggio grazie alla rete segnata nella gara di andata da Drogba, resiste agli assalti dei blaugrana e riuscendo addirittura a pareggiare dopo essere stato sotto di due reti. La squadra allenata da Di Matteo conquista così il diritto a disputare la finale di Monaco, la seconda nella storia del club inglese. Il Barca pigliatutto cede così il passo, dopo aver accarezzato il sogno di ribaltare il risultato e proseguire la serie di successi in campo internazionale. In vantaggio di due gol, siglati da Busquets e Iniesta, intervallati dall’espulsione di John Terry, la strada verso la finale sembra in discesa per gli uomini di Guardiola al 44’ del primo tempo. Ma nel primo dei tre minuti di recupero Ramires in contropiede beffa il portiere Cech, consentendo al Chelsea di andare al riposo virtualmente qualificato. Il destino sembra segnato quando al 3’ della ripresa Messi va sul dischetto del calcio di rigore, ma la pulce sbaglia colpendo la traversa. In dieci il Chelsea offre una lezione di arte difensiva, chiudendo ogni spazio agli spagnoli, con il contributo notevole di Drogba che si sacrifica anche in difesa aiutando la squadra a risalire per allentare la morsa del Barcellona. Uno spunto di Messi crea un sussulto ai 90mila del Camp Nou che vedono il pallone, sfiorato da Cech, stamparsi sul palo. Il portiere del Chelsea diventa il protagonista del finale di partita. Drogba, esausto, lascia il posto al Nino Torres, che al 91’ prende in contropiede i blaugrana aggirando Victor Valdes e depositando in rete per il definitivo 2-2. Encomiabili i sostenitori del Barcellona che, di fronte all’eliminazione, osannano coralmente la squadra che nel 2011 ha vinto tutto. Un esempio di stile e sportività come ce ne sarebbe bisogno sempre e ovunque.

forbes