Ghirelli: “Ormai i playout non sono più raggiungibili. Meglio guardare al futuro”

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Dispiace, ma ormai è andata. Manca solo la matematica per dire che i playoff non sono più un obiettivo raggiungibile. Ma a Ragusa siamo stati una squadra, nonostante l’ennesima settimana piena di problemi”. Gabriele Ghirelli vede allontanarsi il miraggio del dodicesimo posto e non può certo nascondersi dietro a un dito: “Lasciarci dietro due squadre, con Monfalcone in vantaggio negli scontri diretti per la differenza canestri e Crema da affrontare all’ultima, è difficilissimo – l’analisi a mente fredda del coach della Bergamo Basket 2014 -. Intanto bisogna vincerle tutte, iniziando venerdì da Reggio Calabria, poi Mestre, San Vendemiano e Desio, sperando che quelle davanti le perdano tutte. Da calendario è quasi impossibile. 8 punti in 5 giornate sono un margine che mi fa dire: guardiamo al presente per guardare al futuro. E il presente mi conferma una crescita dei giovani del roster”.

La trasferta di Ragusa, se è stata una zavorra quasi definitiva sulla rincorsa al dodicesimo posto per spareggiare la permanenza nella cadetteria d’elite, con la certezza ormai vicina di quella interregionale a 6 gironi, qualcosa ha insegnato. “Devo fare un applauso alla squadra. Se l’è giocata per 40 minuti su un campo difficilissimo. Qui aveva perso Mestre, la seconda in classifica. Nel girone di ritorno ha fatto 12 punti in 10 partite, dopo che all’andata era costantemente sotto di noi – prosegue il tecnico desiano -. Purtroppo il nostro piano gara è stato condizionato da defezioni e questioni imponderabili lungo la preparazione. Pensavo si giocare con 4 piccoli, come l’avversario di turno, ma Rota aveva la caviglia in disordine dopo aver giocato 37 minuti in Under 19 e non ha potuto giocare. Masciarelli, un altro che avrebbe potuto fare il ‘4’ tattico, è stato influenzato tutta la settimana e difatti era il primo giorno che usciva dal letto: il 2 su 8 ai liberi, per uno che normalmente li tira col 90 per cento, ne è la conseguenza. Due esterni con corpo e centimetri, un’assenza e una menomazione”.

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Un’annata non certo baciata dalla buona sorta, quella dei gialloneri: “L’allenamento del venerdì è stato interrotto per un problema tecnico al campo, Roveda non è ancora al cento per cento e difatti non può spingere più di tanto”, osserva sconsolato Ghirelli. Che inquadra perfettamente il microcosmo del PalaPadua nella cornice di un 2022/2023 dai troppi segni meno, nonostante i segnali in prospettiva: “I difetti dovuti a un eccesso di gioventù si possono correggere solo sbattendoci il muso, ma di esperienza complessivamente ne abbiamo poca per essere abbastanza sgamati da vincere partite come quella di domenica. Finché è rimasto in campo, l’unico pivot di casa Cassar è stato limitato e poi non è più entrato – spiega Ghirelli -. Noi, comunque, ogni volta che siamo andati sotto siamo riusciti a rientrare senza disunirci. Purtroppo sono i dettagli a fare la differenza. Qualche appoggio sbagliato dei lunghi tra Manenti e Cane o di Roveda in avvicinamento, tiri aperti sbagliati mentre gli altri li mettevano a segno. E ci perdiamo un po’ in difesa: due contropiedi con palla non fermata, palla persa a metà campo con loro in sottonumero perché ci distraiamo, il tiro da 3 subìto allo scadere dei 24 secondi alla fine del terzo quarto. Tutto figlio dell’inesperienza e della mancanza di lucidità”.

Se deve fare i nomi dei singoli da cui (ri)costruire, l’allenatore brianzolo non ha dubbi. “Ho visto un Cagliani solido dietro e senza errori nelle scelte in attacco, dove ha messo in ritmo gli altri. Lo stesso Cane sta crescendo, Manenti sta giocando con responsabilità minuti importanti e deve capire che ha le qualità per fare di più fisicamente e tecnicamente – la chiosa -. Isotta, infine, ha fatto un primo tempo importante per ricadere nel vecchio vizio di lottare contro se stesso nel secondo, quando ha trovato l’alibi negli arbitri. Ma ha potenzialità enormi”. (U.S.)