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Andrea Terzi Amico dei Bambini

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Federica Sorrentino

“Amico dei Bambini…Un Esempio per loro” è il
premio che l’Associazione Amici dei Bambini, onlus
milanese, ha conferito a protagonisti del mondo del
calcio, da quello professionistico al dilettantistico.
Tra essi l’atalantino Josep Ilicic e il bergamasco
Andrea Terzi, cresciuto all’oratorio di Boccaleone
sul campo della gloriosa Virescit e ben presto
dedicatosi ad allenare fino a vincere il titolo
italiano con l’U17 OIgiatese.
“Emozionante ricevere un riconoscimento in mezzo
a tante figure di spicco del panorama calcistico – è
il commento di Andrea Terzi – Ho iniziato a giocare
all’Oratorio Boccaleone, dove sono rimasto fino ai
18 anni, poi allenatore alla Fiorente e, dopo tre
anni al Pontisola, approdato alla Olgiatese nella
passata stagione con cui abbiamo vinto il titolo
regionale e quello nazionale U17. Quest’anno sono
in panchina al VillaValle con gli U16.”
Cosa significa allenare ragazzi alla soglia della
maggiore età?
“Essere allenatore è al tempo stesso un’attitudine e
una vocazione. Da quindicenne, con la squadra
dell’oratorio, mi piaceva fare l’allenatore in campo.
Così ho capito che mi piaceva più allenare che
giocare”.
Quali sono le cose fondamentali che insegni ai
ragazzi?
“Innanzitutto la fiducia e il rispetto. Poi cerco di
insegnare loro a non mollare mai, che ritengo un
atteggiamento importante, oltre naturalmente ad
agire sul piano squisitamente tecnico”.
Qual è il riconoscimento più importante ricevuto dai
giovani calciatori che alleni?
“Ci sono stati tanti episodi belli e significativi.
Ricordo in particolare nel triennio alla Fiorente
l’aver cresciuto un gruppo di ragazzi con buone doti
e l’essere riuscito a portare alcuni di loro a credere
di più in sé stessi, il che li ha portati ad acquisire
maggiore personalità e carattere.
Dell’esperienza al Pontisola ricordo la grande
predisposizione al lavoro dei ragazzi. All’Olgiatese
un grande gruppo che è riuscito nell’impresa di
fregiarsi del titolo nazionale”.
Qual è il valore del calcio dilettantistico?
“Sono stati fatti importanti passi in avanti rispetto
ad alcuni anni fa. Tanti bravi allenatori cercano di
proporre calcio per formare le nuove leve.
Alleno da dieci anni e ho visto positivi cambiamenti.
Si è più orientati alla crescita e alla formazione”.
E’ facile coniugare studio e passione calcistica?
“Credo di sì.
Oggi proponiamo tre allenamenti settimanali più la
partita ufficiale.
Si tratta di sapere gestire la propria giornata”.

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